29 ottobre 2006

"Il calcio non esiste. Il calcio esiste solo nella mente di quelli che ci credono." (Claudio Ranieri)

DIETRO DI LORO C’E’ BISOGNO DI GAS SU GAS
I cento milioni di euro versati dalla Gazprom allo Schalke-04, hanno rallegrato solo il suo tifoso Gerhard Schröder

E’ noto a tutti che Vladimir Vladimirovič[1] non ama il calcio. Nel senso che è freddino nei suoi confronti. In una sera freddina dell’ottobre 2001 c’è stata l’unica comparsa del presidente in tribuna: allora lo Spartak cedette al Bayern per 3-1. Una sola volta, l’anno scorso, Putin ha ricevuto dei calciatori. Ma allora il CSKA aveva vinto la coppa UEFA e ignorare lo storico fatto sarebbe stato dannoso per i sondaggi, perciò il presidente fu costretto a palleggiare e a provare la maglia n. 1 del club dell’esercito[2].
La scorsa settimana la quantità di maglie presenti nella collezione presidenziale è raddoppiata: il capo di stato russo ha dedicato la sua attenzione (un’attenzione particolare per un incontro di protocollo) alla firma dell’accordo per la sponsorizzazione tra la Gazprom e il club tedesco Schalke-04.
Putin, che in generale affronta seriamente le formalità, non è stato confuso neanche dal fatto che la sua corrispettiva Angela Merkel nonostante le attese non fosse presente all’incontro e che da parte tedesca presenziasse solo il capo dello Schalke Clemens Tennis – personaggio di grandezza incomparabile a quella di Putin. A questo fatto poi è stata dedicata metà della lunga intervista del presidente al giornale “Süddeutsche Zeitung”[3]. Se la nazionale russa avesse vinto il campionato d’Europa, difficilmente il capo dello stato avrebbe potuto dedicare a questo fatto maggiore attenzione.

E’ tutto logico – Putin non ama il calcio, ma ama il gas e la politica estera. Proprio come a un elemento fondamentale per indirizzare la politica estera – l’appoggio agli sforzi delle industrie estrattive statali di farsi una posizione in Europa – il presidente, evidentemente guarda all’investimento della Gazprom nello Schalke. Ricordiamo che si tratta di un investimento tra i 100 e i 125 milioni di euro in cinque anni, a seconda dei risultati della squadra.
Nella stessa intervista al “Süddeutsche Zeitung” Putin ha cercato di spiegare il senso politico dell’accordo: beh, lo Schalke è la squadra dei lavoratori delle montagne e dei minatori, cioè la compagnia russa fa un dono generoso, il più prossimo e comprensibile al proletario tedesco e per mezzo suo – all’opinione pubblica tedesca. La Gazprom sarà meno temuta e più amata.
In effetti chiunque investa soldi nello Zenit[4], a Piter[5] e nella regione di Leningrado[6] lo noterà. Comprando il Chelsea, Roman Abramovič ha fatto un ottimo regalo al proprio auditorio – l’establishment londinese, gli aristocratici.
Prendiamo per ora come assioma, che i tifosi dello Schalke, gli abitanti di Gelsenkirchen, saranno grati alla Gazprom. Ma nella Ruhr non c’è una sola squadra. Il Borussia di Dortmund non è meno popolare dello Schalke e i suoi fans odiano quelli di Gelsenkirchen di un odio così crudele e stabile nel corso della storia, che i nostri “cavalli”[7] e la nostra “carne”[8] neanche se lo sognano. E’ comprensibile che adesso quelli di Dortmund si metteranno a odiare altrettanto crudelmente l’emblema della Gazprom, che decorerà le maglie dello Schalke. Quelli di Dortmund sono gli stessi lavoratori delle montagne e minatori, sulla benevolenza dei quali conta Putin.
E poi tra i tifosi dello Schalke la reazione alla comparsa del nuovo sponsor potrebbe non essere univoca. Non tanto perché è russo – semplicemente perché non è locale. A questo nella Ruhr si guarda con trepidazione. Non a caso i dirigenti del Borussia hanno già fatto notare malignamente di essere soddisfatti del proprio sponsor RAG[9], perché è una compagnia locale.
Fra l’altro c’è un acceso tifoso dello Schalke che è assolutamente soddisfatto dell’accordo con la Gazprom. E
Gerhard Schröder. Presidente del comitato degli azionari del Gasdotto Nord-Europeo, della compagnia North European Gas Pipeline Company (NEGP), quand’era ancora cancelliere della Germania aveva mostrato un grande interesse per il calcio, fra l’altro anche come business socialmente significativo. Così, durante la campagna elettorale del 2001 aveva guadagnato non pochi punti grazie al proprio piano per la salvezza del club calcistico tedesco dopo la catastrofe finanziaria legata al fallimento dello sponsor principale Kirch Media[10]. Allora si trattava di garanzie statali per il pagamento degli stipendi ai calciatori. E lo Schalke era tra i più danneggiati dalla vicenda.
Il contratto con la Gazprom risolverà i problemi finanziari del club per i prossimi cinque anni. Schröder può essere orgoglioso di aver così astutamente aiutato la squadra preferita a spese altrui.
Ma se poi in questo modo abbia aiutato la Gazprom – è un grosso punto interrogativo. Sulla Merkel quest’azione di pubbliche relazioni, che Schröder voleva volgere a proprio vantaggio, ha funzionato esattamente al contrario – costei, evidentemente, ha visto nei soldi della Gazprom una sorta di elargizione molto offensiva. In un modo o nell’altro, qualche giorno dopo l’accordo costei ha di fatto rifiutato a Putin la revisione della Carta della politica energetica europea, che supponeva un accordo separato tra Russia e Germania, che avrebbero dovuto prendere sotto il loro controllo l’intero mercato continentale del gas. A Putin la Merkel ha preferito Chirac, con cui adesso sta esaminando concretamente i nuovi contorni della politica energetica europea.
In generale la finta con i soldi non ha avuto successo. La Merkel, Chirac e Blair non sono Schröder e Berlusconi. Non li acchiappi con la Champions League. Putin, come uomo lontano dal clacio, poteva anche non sapere questo. Ma invece il tifoso Schröder doveva saperlo. E questo scacco diplomatico pone un grande punto interrogativo sulla sua efficienza come lobbysta dell’espansione del gas russo in Europa.

Aleksej
POLUCHIN


La Russia è unanima generosa

Abbiamo deciso di chiarire quale sia l’ammontare dei contratti di alcuni club europei con i loro sponsor principale. Per fare un paragone sono riportati nel grafico tanto i dati delle “grandi”, quanto di alcuni club di medio valore.

Club

Sponsor principale

Ammontare del contratto (in milioni di dollari l’anno)

Bayern (Germania)

Deutsche Telekom

20

Real Madrid (Spagna)

BenQ Siemens

24

Borussia Dortmund (Germania)

Colosso energetico E.On

15

Wolfsburg (Germania)

Volkswagen

12,6

Chelsea (Inghilterra)

Samsung

12

Arminia (Germania)

Krombacher

1,9

Ne risulta una cosa interessante. La Gazprom è pronta a pagare ai tedeschi dello Schalke-04 circa 25 milioni di dollari l’anno. E questo è perfino più della somma che il “Real” riceve dal proprio sponsor principale BenQ-Siemens! A proposito. Secondo il precedente contratto di sponsorizzazione lo Schalke-04 riceveva dalla compagnia assicurativa Victoria 9-10 milioni di dollari, a seconda delle fonti.

Una mai vista generosità russa o un preciso calcolo tedesco?

Commenti

Konstantin SARSANIJA (direttore sportivo del FC Zenit):
- Tutte le condizioni del contratto, in particolare il suo ammontare, sono coerenti al massimo livello. Qui sono in gioco altri interessi oltre a quelli calcistici.
Per quel che riguarda lo Zenit, abbiamo semplicemente acquisito un partner. Sì, lo Schalke non è il club più forte. Per
ò ha una buona infrastruttura. Lo Zenit ha firmato un contratto di partnership, secondo il quale si organizzeranno partite amichevoli e stage per calciatori e allenatori delle squadre giovanili.

Irina ZELENKOVA, vicedirettore generale della s.p.a. FinEkspertiz, che si occupa di pubblicità e PR:
- Presumiamo che questa decisione della Gazprom non sia affatto ispirata a interessi commerciali nell’ambito dello sport e dell’intrattenimento. La situazione attuale è tale che le compagnie russe, tanto più quelle grandi e statali, pur avendo indiscutibilmente una grande notorietà in Europa, non possono vantarsi di avere un’immagine positiva. In altre parole, esiste la necessità di una correzione sostanziale dell’opinione pubblica occidentale sul nostro gigante del gas, che finora è stato considerato una specie di aggressore, un attentatore all’indipendenza e un violatore degli interessi dei paesi dell’Unione Europea.
In generale la decisione di sponsorizzare il club calcistico tedesco si presente come il primo passo della difficile combinazione affaristica che si può chiamare “fornitura congiunta di risorse naturali russe = sfruttamento congiunto delle vie di diffusione dell’energia in Europa”. Gli ultimi fatti (la frequenza degli incontri di Putin con la Merkel e il tono di questi incontri) permettono di supporre con sufficiente certezza, che l’establishment tedesco è fondamentalmente pronto alla realizzazione del cosiddetto programma di sicurezza energetica, che presuppone non solo l’inserimento “da consumatore” dell’Europa sul mercato delle risorse naturali russe, ma la corrispondente “entrata” dei fornitori russi nel mercato europeo dell’energia. Resta solo da modellare la pubblica opinione in modo che questo progetto sia sanzionato anche da questa.

Un redattore del giornale “Westdeutsche Allgemeine Zeitung[11]
- Nel complesso la gente comune e gli specialisti in Germania come hanno accolto questo accordo?
- Per ora è presto per dire qualcosa. Ma che da parte della maggioranza delle persone non sia stato approvato al cento per cento, posso dirlo con certezza. Perché è la prima volta che una compagnia russa interviene in modo così massiccio sul mercato tedesco. Molti guardano a questo con scetticismo, perché, a dire il vero, temono i soldi russi.
- Lei pensa che qui si tratti solo di calcio?
- Certamente no. E tutti in Germania capiscono che si tratta anche di politica, di energia e di pubbliche relazioni che la vostra Gazprom cerca di costruire.
- Non le sembra una sciocchezza che le compagnie russe spendano soldi per un club tedesco invece di investirli in un proprio club?
- Parrebbe di sì.
- Ne consegue che in Germania siamo considerati degli sciocchi, che danno via così facilmente i soldi dello stato?
- Esattamente. Finora nessuno riesce a capire perché ciò fosse necessario alla Gazprom. Se è solo pubblicità, allora tutti devono essere soddisfatti. Voi avete ottenuto ciò che volevate, e noi – soldi.
- Si dice che le condizioni del contratto siano state siglate al più alto livello, a quello dei capi di Stato.
- Può essere senz’altro, considerando le buone relazioni del vostro presidente col nostro governo e anche la prevista costruzione del gasdotto.

Aleksej MAKARKIN, vicedirettore generale del Centro di Tecnologia Politica:
- Adesso per la Gazprom è strategicamente importante il progetto del Gasdotto Nord-Europeo. Tuttavia l’atteggiamento nei confronti di questo progetto in Europa non è, diciamo, univoco. Alcuni lo ritengono commercialmente vantaggioso. Altri (dal punto di vista politico) lo ritengono un progetto anti-europeo. Questo perché minaccia gli interessi di tutta una serie di partner della Germania all’interno dell’Unione Europea. In effetti esso comprende un accordo separato con il temibile monopolista russo. Per la Gazprom è indispensabile presentarsi davanti al pubblico tedesco non come un mostro, ma come una compagnia, che sponsorizza uno dei più noti club calcistici.

Materiale preparato da Roman ANIN, Ol’ga BULACH e Denis DAVYDOV

“Novaja Gazeta” n. 79
16.10.2006 (originale all’indirizzo http://2006.novayagazeta.ru/nomer/2006/79n/n79n-s06.shtml, traduzione e note di Matteo M.)



[1] Cioè Vladimir Vladimirovič Putin.

[2] CSKA sta per Central’nyj Sportivnyj Klub Armii, “Club Sportivo Centrale dell’Esercito” e tale è, in teoria…

[3] “Giornale Tedesco Meridionale”, in realtà giornale a diffusione nazionale, con sede a Monaco di Baviera e di orientamento moderatamente di sinistra.

[4] La squadra di San Pietroburgo, di cui la Gazprom è sponsor (e di fatto proprietaria) e su cui si dice che operi anche la longa manus di Putin.

[5] Nome popolare di San Pietroburgo.

[6] La regione a cui fa capo San Pietroburgo, ha conservato il vecchio nome…

[7] Quelli del CSKA, per gli avversari.

[8] Lo Spartak, per gli avversari.

[9] Ruhrgebiet AktienGesellschaft, “Società per Azioni del Bacino della Ruhr”, colosso chimico, estrattivo e immobiliare.

[10] Il colosso mediatico di Leo Kirch.

[11] “Giornale Comune della Germania Occidentale”, quotidiano regionale della Ruhr.

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