Un partecipante alla manifestazione mostra un adesivo con la scritta "Maledictus XVI"
L'esibizione carnascialesca
della vera natura dei «dico»
Si è dunque inscenato sabato il promesso corteo a favore del riconoscimento legale delle coppie omosessuali. Una manifestazione nella quale, al di là dell'immagine borghese e rassicurante che si voleva dare, hanno trovato posto discutibili mascherate e carnascialate varie. Ironie e isteriche esibizioni da parte di chi invoca riconoscimenti e non esprime rispetto. Erano in molti, fra l'altro, i manifestanti omosessuali che recavano sulle spalle o per mano, dei bambini, frutto di precedenti relazioni o anche di fecondazioni praticate all'estero. Bambini la cui presenza è stata sfruttata proprio allo scopo di accreditare l'immagine, che vorrebbe essere rassicurante, di una famiglia da tutelare. Ogni bambino, almeno quando è nato, gode, anche nell'ordinamento italiano, di diritti che gli vengono riconosciuti comunque, in ogni condizione si trovino i loro genitori. Anche per questo, sfruttare la loro ingenuità appare un'operazione particolarmente criticabile. Ma è anche, ancora una volta, la prova evidente di quale sia la finalità di chi si batte per il riconoscimento legale delle coppie omosessuali, essendo la presenza di minori determinante per garantire ad un nucleo famigliare particolari diritti. Non è un caso che nelle immagini trasmesse sul corteo di sabato a parlare siano state quasi esclusivamente le coppie omosessuali, la categoria per la quale, al di là di ogni tattica politica, i recenti tentativi di regolamentazione sono concepiti.
Tra le variegate presenze all'interno del corteo, spiccavano fra l'altro ben tre ministri, a dimostrazione di come una parte del Governo sembra volersi impegnare personalmente per una questione diventata inspiegabilmente prioritaria. Una presenza che ha portato fra l'altro il ministro della Giustizia Mastella a sfrondare il campo da ogni ipocrisia, avvertendo che sulla questione dei "dico" il Governo potrebbe giocarsi la sua stessa esistenza. Mastella ha anche criticato il Presidente del Consiglio Romano Prodi che, a suo modo di vedere, avrebbe potuto esprimere le sue "perplessità" sulla presenza dei ministri in piazza "un po' prima". "Bisogna reagire a questo anticlericalismo spudorato", ha spiegato, che "rischia di creare inutili e dannose guerre". "Bisogna essere rispettosi, altrimenti il Governo è a rischio". Una prospettiva cui non crede il segretario dei Ds Piero Fassino: "non credo - ha detto - che il Governo possa cadere sui Dico, anche perché la questione non è più affidata al Governo ma al Parlamento".
È del parere di Mastella invece l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini: "Quando si parte con finti problemi inventandosi delle emergenze che non esistono come i "dico", si può andare a finire male". "In Italia - ha aggiunto Casini - il problema è quello di dare una mano alle famiglie, soprattutto a quelle numerose che sono sole e dimenticate dalle strutture pubbliche". "E bisogna anche spingere gli italiani - ha dichiarato Casini - a fare più figli aiutando le famiglie". Non è certo, insomma, il tema delle convivenze, afferma l'esponente centrista, "l'emergenza italiana". "Poi mi chiedo, ma fino a quando i cattolici della maggioranza continueranno ad accettare passivamente gli insulti come quelli che hanno ricevuto ieri? Esprimo loro la solidarietà - ha proseguito Casini - ma rivolgo a loro anche un invito: "svegliatevi", perché un centro cattolico non può stare in condominio con un radicalismo di sinistra come quello che abbiamo visto in piazza". Per Casini poi il Governo rischia sui "dico" perché in realtà "si governa se si ha una linea e questo Governo di linee ne ha una, due, tre o non ne ha affatto".
(L'Osservatore Romano - 12-13 Marzo 2007)
Ringrazio D.N. per questo contributo
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