Il nodo del Caucaso
Fuoco a tutto spiano sui diritti[1]
Il progetto comune di Memorial[2] e della “Novaja Gazeta”. Gli uomini delle forze armate mascherati si sono attivizzati in Inguscezia
Ci rifacciamo di nuovo ai fatti avvenuti in Inguscezia. Con il passaggio in questa repubblica dell’“operazione antiterroristica” sono iniziati i sequestri di persona da parte di agenti delle forze armate: 2002 – 28 sequestri, 2003 – 52, 2004 – 48, 2005 – 47, 2006 – 35, in meno di tre mesi del 2007 – 9 sequestri. 1 marzo 2007. Nel villaggio di Sagopši nella provincia di Malgobek[3] gli uomini delle forze armate hanno sequestrato un abitante, Visingiri Gatagažev, anno di nascita 1964. Dove sia non è dato finora sapere. L’11 marzo nella città di Karabulak[4] gli uomini delle forze armate hanno arrestato il cittadino ceceno Ali Chil’dicharoev, anno di nascita 1985. Sua madre Zajnap dice di aver visto uno degli agenti mettere qualcosa sotto il materasso dopo di che lì “hanno trovato” una granata. Adesso Ali si trova nel GOVD[5] di Karabulak. 15 marzo. Verso le 6 del mattino nella casa dei Mutaliev, residenti nella città di Malgobek, hanno fatto irruzione gli uomini delle forze armate (20-25 persone) mascherati. Non si sono presentati e non hanno mostrato documenti, hanno perquisito la casa, non hanno trovato niente, ma hanno portato via Chusejn Mutaliev, anno di nascita 1980, l’hanno trascinato in cortile, l’hanno avvicinato alla macchina e hanno cominciato a picchiarlo. Mutaliev si è liberato e ha cercato di fuggire. Su di lui hanno aperto il fuoco a tutto spiano, Chusejn è rimasto ferito. I militari l’hanno messo a bordo della Volga[6] e sono partiti in direzione ignota. Il fratello di Chusejn Chasan è corso dietro a loro con la sua macchina. All’incrocio Kantyševskij[7] la colonna è stata fermata dagli agenti del GIBDD[8]. Gli uomini delle forze armate hanno mostrato un permesso speciale del GROU (Gruppa Operativnogo Upravlenija[9] del Caucaso settentrionale) e hanno proseguito per l’Ossezia Settentrionale. “Novaja Gazeta”, http://novayagazeta.ru/data/2007/21/19.html 26.03.2007 (traduzione e note di Matteo Mazzoni) |
[1] Il gioco di parole originario (strel’ba na poraženie v pravach) è assolutamente impossibile da tradurre. Strel’ba na poraženie significa “fuoco a tutto spiano” e poraženie v pravach significa “privazione di diritti” (in conseguenza di un atto giudiziario).
[2] Associazione nata per perpetuare la memoria delle vittime delle repressioni sovietiche e attualmente attiva nella difesa dei diritti umani.
[3] Città dell’Inguscezia settentrionale.
[4] Città dell’Inguscezia centro-settentrionale.
[5] Gorodskoj Otdel Vnutrennich Del (Sezione Cittadina degli Affari Interni), in pratica la sede della polizia cittadina.
[6] Marca di automobili russa.
[7] Località di Nazran’, ex capitale dell’Inguscezia.
[8] Gosudarstvennaja Inspekcija Bezopasnosti Dorožnogo Dviženija (Ispettorato Statale della Sicurezza del Traffico Stradale), in pratica la polizia stradale russa.
[9] Gruppo della Direzione Operativa.
[10] Letteralmente “annientato”, termine che gli organi di informazione russi usano senza problemi quando parlano dell’uccisione di terroristi o presunti tali da parte delle forze armate.
[11] Nezakonnoe Vooružënnoe Formirovanie (Formazione Armata Illegale).
[12] Corrente dell’islam radicale (va detto che, secondo la stampa ufficiale russa, tutti i terroristi caucasici o presunti tali sono wahhabiti).
[13] Pravozaščitnyj Centr (Centro per la Difesa dei Diritti Umani).
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