Io ti ho amata, l'amore ancora, forse,
nell'anima mia non si è spento del tutto;
ma che esso non ti inquieti più;
io non voglio rattristarti in alcun modo.
Io ti ho amata senza parole, senza speranza,
afflitto quando da timidezza quando da gelosia;
Io ti amata tanto sinceramente, tanto teneramente
quanto ti conceda Dio di esser amata da un altro.
Aleksandr Sergeevič Puškin
Facendo forse sobbalzare Aleksandr Sergeevič nella tomba, ho sostituito l'arcaico "voi" con un "tu". L'originale è qui: http://www.stihi-rus.ru/Pushkin/stihi/231.htm.
2 commenti:
Molto bella...e credo che l'autore non si rivolterà nella tomba! :-)
@m1979: è una bella poesia e sembra parlare di vicende della mia vita su cui ovviamente non mi dilungherò in questa sede (ma è perché l'autore ha espresso cose "mie" che ho parlato paradossalmente di lui come di un russo che mi ha tradotto)... Il punto è che Puškin era un uomo del XIX secolo e all'amata dava addirittura del voi... Io ho un po' modernizzato la cosa... E inoltre la mia traduzione è un po' "bastarda": né interlineare pura né traduzione poetica...
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