05 giugno 2007

Un russo qualunque si pone perlomeno delle domande? Meglio di niente...

Comunicazioni dall’esterno

“Essi screditano il nostro paese”

I nazionalisti alla vista di un cartello del genere dovrebbero restare stupefatti per l’invidia

Stimata redazione della “Novaja Gazeta”!

Oggi sono stato testimone dell’ennesima azione.

Il viale Tverskoj[1] è stato ricoperto di cartelli notevoli: sulle colonne, sui muri, sull’asfalto e (sic!) sopra le locandine dei teatri ci sono fogli brillanti formato A4. Sfondo glamour beige-dorato e scritte in nero “stile Far West”: “Ricercata l’ambasciatrice dello stato fascista dell’Estonia Marina Kaljurand, ambasciatrice dell’Estonia nella Federazione Russa. Si è rifiutata di porgere le scuse da parte dello stato estone per la rimozione e la distruzione del monumento al Soldato-liberatore[2] e per la profanazione delle tombe dei soldati”. I signori nazionalisti russi – mi dispiace sinceramente per loro – alla vista di un simile cartello dovrebbero restare stupefatti per la contraddizione interna. I responsabili della faccenda non sono affatto loro, ma il notevole “movimento giovanile democratico e antifascista “I NOSTRI”[3].

Stimati dirigenti del movimento, cari supremi našisti[4], non potreste soddisfare la mia e probabilmente non solo mia curiosità: dite, di chi è stata l’idea? Chi ha avuto la pensata di accusare l’Estonia e gli estoni di fascismo? Fino ad oggi questa si chiamava calunnia. Come si chiama adesso – non lo so più.

Io, onestamente, sono confuso. Questo, evidentemente, è qualcosa di inconscio – la speranza, che nel Cremlino ci siano forse non le migliori persone del paese, ma neanche dei completi idioti. Macché. Ebbene, il notevole movimento giovanile “I Nostri” ha verosimilmente degli osservatori in alto. Intelligenti, seri, dediti con abnegazione al sogno di una “democrazia sovrana” della gente. Dove guardavano?

O le cose stanno molto peggio? O persone adulte e serie sono veramente convinti che già si possa mandare al diavolo ciò che nel nostro paese si usa chiamare correttezza politica? Che si possano bloccare le ambasciate, che si possa accusare pubblicamente qualcuno di fascismo, parlare alla tv di eroici assalitori e di malvagi poliziotti estoni, che li hanno picchiati per ordine di un regime sanguinario?

Ma davvero a nessuno dei cosiddetti patrioti, che spaccano vetrine là e assediano le ambasciate qui è venuto in mente che non screditano altro che se stessi e il nostro comune paese? Grazie a Dio non c’è una diaspora estone in Russia, sennò ci sarebbe da vederne delle belle…

Oppure in alto ci sono persone non molto intelligenti e quello che succede è una manifestazione elementare dei sentimenti di un popolo che ha nostalgia dei pogrom, che, com’è noto, sono il modo più facile di partecipare alla vita socio-politica del proprio paese. Oppure dietro a tutto questa storia molto puzzolente stanno persone non molto oneste, ma sfacciate e poco esigenti in quanto a mezzi. La cosa più triste è che, considerando lo specifico nazionale, – entrambe le varianti potrebbero essere del tutto vere.

E’ già tardi per stabilire chi inizialmente avesse ragione e chi non l’avesse molto, chi fosse dalla parte del male assoluto e chi difendesse l’ultimo avamposto del bene e della luce (già, da noi non ci sono varianti intermedie). E’ tardi, e il merito di questo è prima di tutto di chi ha scatenato un’isteria antiestone. Ai “cuochi”, che hanno cucinato questa pappa[5] poco invitante, spetta adesso cuocerla fino alla fine e – non si possono nascondere – mangiarsela. E andrà bene se tutto si limiterà a una toccante rinuncia al condimento[6] estone.

Un’altra cosa mi interessa: davvero nessuno nota l’evidente brutalità dell’accaduto? Davvero la maggioranza è d’accordo con l’idea che bisogna trattare proprio così i piccoli paesi vicini, cioè, come d’abitudine, immischiandosi con fare da padroni nei loro affari interni? E nel frattempo osservare con tutta calma qui vicino, a Chimki[7], l’abbattimento di un monumento agli eroi di guerra con l’uso di un bulldozer.

Aleksandr Kuvšinnikov, lettore della “Novaja Gazeta”

03.05.2007, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2007/32/19.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)



[1] Viale di Mosca.

[2] Il monumento al soldato sovietico della seconda guerra mondiale.

[3] Movimento giovanile pro-Putin, specializzato nel bollare come “fascisti” tutti gli avversari del presidente russo.

[4] Nostri è naši in russo e il gioco di parole con “nazisti” è evidente al di là di ogni ragionevole dubbio (il corsivo è mio).

[5] Letteralmente kaša, una sorta di semolino.

[6] Letteralmente smetana, “panna acida”, con cui viene tradizionalmente condita la kaša.

[7] Cittadina alla periferia di Mosca.

1 commento:

Anonimo ha detto...

A quanto pare cose del genere non succedono solo da noi...

Drake