05 dicembre 2008

Ricordi di scuola

XLVIII

Qui conta del re Currado, del padre di Curradino.

Leggesi del re Currado, del padre di Curradino, che, quando era garzone, sì avea in compagnia dodici garzoni di sua etade, che li faceano compagnia. Quando lo re Currado fallava in neuna cosa, e ' maestri che·lli erano dati a guardia non lo battevano, ma battevano questi garzoni suoi compagni per lui. E que' dicea:


«Perché battete voi costoro?»


Rispondeano li maestri:


«Per li falli tuoi».


E que' dicea:


«Perché non battete voi me, ch'è mia la colpa?»


Li maestri rispondeano:


«Perché tu se' nostro signore; ma noi battiamo costoro per te. Onde assai ti de' dolere, se tu hai gentil cuore, ch'altri porti pena delle tue colpe».


E per ciò si dice che lo re Currado si guardava di fallire per la pietà di coloro.


http://www.hs-augsburg.de/~Harsch/italica/Cronologia/secolo13/Novellino/nov_n005.html

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Mi piace perché, pur essendoci una morale irrazionale, questo curioso sistema (dis)educativo è presentato con la massima naturalezza.
Sicuramente c'è anche da tenere conto dell'ambientazione temporale e del contesto aristocratico ma ci vorrei leggere anche una specie di giudizio poco lusinghiero.
Niente di niente: vengono soltanto esposti i fatti.
Ora, se Corradino fosse stato un giovane onesto e coscienzioso, avrebbe dovuto certamente ribellarsi a quella che è una assurda ingiustizia ai danni di innocenti.
Si incuriosisce e si interessa, d'accordo, ma codardamente accetta di buon grado e si impegna a non sbagliare e a fare attenzione.
Il paradosso è spiazzante ma la genialità sta nel riuscire a far pensare che sì, Corradino, aveva proprio buon cuore.

Tò, ambizioso zuccone. Così almeno stanotte riposi tranquillo...

RdM

Matteo Mazzoni ha detto...

@anonimo: per il formarsi della mia visione del mondo questo racconto fu abbastanza importante in quanto mostrava i limiti di un'attitudine paternalista e riformista... E' chiaro che se Corradino avesse avuto veramente buon cuore avrebbe fatto il possibile per cancellare quell'ingiustizia invece di far semplicemente in modo che non si compisse...

Anonimo ha detto...

Il riformismo non lo trovo così limitato, anzi mi sembra un sistema molto intelligente o perlomeno un'opportunità ragionata in contrasto con la sicura violenza a cui porterebbe una rivoluzione.

Non è chiaro per niente invece perché non tieni conto del contesto ambientale, non hai cioè tutti gli addendi per poter fare l'addizione: che ne sai se, a quel tempo, “usava in quel modo”?
Non solo. Corrado ha comunque buon cuore perché si premura di non sbagliare quando poteva semplicemente fregarsene.
Solo che è un vigliacco... :)

Matteo Mazzoni ha detto...

@anonimo: il riformismo che contesto è quello che fa cambiamenti solo formali... Si possono fare cambiamenti sostanziali senza rivoluzioni sanguinose... E' chiaro che a quel tempo "usava in quel modo"... Quanto a Corradino, hai ragione, ha buon cuore, ma non abbastanza coraggio per cambiare sostanzialmente le cose...