10 giugno 2009

All'accusa di distruzione di un patrimonio dell'umanità Valentina Matvienko risponde. Come vuole e come può...

Le risposte del governatore di San Pietroburgo V.I. Matvienko alle domande della “Novaja gazeta”


1. Può, a suo parere, mutare lo status di San Pietroburgo nella lista dei luoghi da proteggere dell'UNESCO a causa dello stato dei monumenti architettonici della città e dei nuovi edifici di vetrocemento, che irrompono nell'antico insieme?

RISPOSTA: Lo status di San Pietroburgo come grandissima formazione urbanistica con un paesaggio storico-culturale unico era, è e sarà immutato. Per quanto riguarda il pericolo per la tutela del patrimonio, questo è sempre e ovunque conseguenze di un vuoto legale nell'attività urbanistica. Da noi adesso non c'è alcun vuoto. E' entrata in vigore la triade di leggi di San Pietroburgo: il piano regolatore, le Regole per l'utilizzo dei terreni e per le costruzioni, i Confini e i regimi delle zone di salvaguardia degli oggetti del patrimonio culturale. L'insieme di queste leggi previene qualsiasi manifestazione di volontarismo nell'urbanistica e nell'architettura e difende pienamente il paesaggio storico cittadino. Nei testi delle leggi è scritto precisamente: dove, cosa e come si può ricostruire, restaurare e costruire. Con rigidità sono indicati in cifre i parametri accettabili di ricostruzione e nuova costruzione. Per dirla più semplicemente: non più alto, non più basso, non più lontano, non più vicino, considerando le caratteristiche storiche ambientali, i materiali tradizionali e i metodi di decorazione.

Gli esperti dell'UNESCO e dell'ICOMOS [1], valutando la situazione odierna del centro storico di San Pietroburgo, hanno ritenuto che le misure legislative prese dalle autorità cittadine abbiano accresciuto in modo significativo l'efficacia del governo della città dal punto di vista della sua tutela.

Nella Sua domanda Lei ha toccato non solo le costruzioni storiche, ma anche lo stato dei monumenti architettonici. Non so cosa intenda di preciso. E' riconosciuto da tutti che a San Pietroburgo ci sono standard elevati per la tutela degli oggetti del patrimonio culturale e per il loro restauro. E questo è stato notato più di una volta dagli esperti dell'UNESCO e dell'ICOMOS. Nel restauro di complessi di livello mondiale: il monastero Smol'nyj [2], la lavra [3] di Aleksandr Nevskij [4], Oranienbaum [5], l'Ammiragliato, le chiese, i palazzi, le dimore, i teatri, i ponti, i lungofiume, migliaia di facciate – non si può neanche contare tutto. Ecco le cifre dei restauri in un quinquennio: 445 oggetti del patrimonio culturale, 528 facciate di edifici monumentali, 1437 facciate di edifici di carattere storico generale. E l'entità dei finanziamenti ai restauri nel 2008 è di 10 miliardi e 869,5 milioni di rubli [6] (4 miliardi e 301,9 milioni di rubli [7] dal bilancio federale, 6 miliardi e 567,6 milioni di rubli [8] dal bilancio di San Pietroburgo) – confrontiamola con le spese per i restauri in Francia e in Italia.

2. In realtà da quando Lei è diventata governatore di San Pietroburgo, la zona protetta della città è diminuita quasi quattro volte: un tempo nella zona protetta non rientrava la maggior parte della Petrogradskaja Storona [9], adesso solo il territorio attorno alla fortezza dei Santi Pietro e Paolo, un tempo vi rientrava la metà dell'Isola Vasil'evskij, adesso solo la Strelka [10] e parte del lungofiume, un tempo vi rientrava tutta la prospettiva Nevskij , adesso solo fino all'incrocio con la prospettiva Litejnyj [11]? A cos'è dovuta la riduzione della zona protetta di San Pietroburgo, la ritiene giustificata?

RISPOSTA: Beh, come si dice, atteniamoci ai fatti.

Nell'aprile 2004, cioè 5 mesi dopo la mia elezione a governatore di San Pietroburgo, ho firmato la disposizione del governo di San Pietroburgo – il cosiddetto “regolamento temporaneo dell'altezza degli edifici”. Fino ad allora l'altezza degli edifici non era in generale regolata da atti normativi ed era ostaggio delle procedure di accordo. Da qui “sono cresciuti” i progetti che hanno ottenuto il diritto ad esistere negli anni '90 – il “Mont Blanc”, l'“Avrora” [12], la Borsa [13], la cupola dell'albergo “Renaissance”, il condominio di via Špalernaja [14], il “Regent Hall” [15] sulla prospettiva Vladimirskij…

Per quanto riguarda le dimensioni della zona protetta di San Pietroburgo, basiamoci sulle cifre. Il territorio della zonizzazione protetta in confronto al 1988 è aumentato più di tre volte (a spese dei territori periferici, delle zone di costruzione regolamentata – 2).

Ma che senso aveva valutare i confini della zona protetta, se i regimi, cioè le regole e le limitazioni in essa non funzionavano? Una zona protetta, in cui si permettevano nuove costruzioni tramite il ritaglio di sezioni-esclusioni (le cosiddette “lacune”), ha perso le proprie funzioni di difesa già negli anni '90. Si rendeva necessario con insistenza una rigida regolamentazione legale. La zona protetta doveva diventare una zona realmente proibita per nuove costruzioni. Tale è diventata oggi.

Per gli altri territori le regole si sono formate secondo i loro valori storico-culturali, i livelli di perdite urbanistiche, le possibilità di adeguati riempimenti. Alla preparazione della legge sui confini e sui regimi hanno preso parte non solo gli organi amministrativi della città e i deputati dell'Assemblea legislativa, ma anche i rappresentanti della società, in particolare la VOOPIiK [16]. Nella legge sono state prese in considerazione le proposte costruttive della società, che si è resa conto benissimo che i regimi di utilizzo sono più importanti dei confini. Dal punto di vista della tutela del patrimonio storico (tanto gli oggetti del patrimonio culturale, quanto le costruzioni storiche che li accompagnano) la situazione legislativa è stata notevolmente irrigidita e le costruzioni saranno tutelate con la stessa severità non solo in una, ma in tutte le zone.

3. E' vero che il regolamento dell'altezza degli edifici, indicato nelle regole per l'utilizzo dei terreni e per le costruzioni, prima dell'approvazione degli emendamenti è stato violato 227 volte? Come si accordano con il regolamento dell'altezza degli edifici l'edificio della Borsa delle merci e del petrolio (63 metri), l'abitazione “Finansist” [17] (68 metri), il condominio “Avrora” (73 metri), il complesso condominiale “Mont Blanc” (76 metri), il complesso condominiale “Imperial” (73 metri) a fronte di una norma consentita di 35 metri, il Palazzo della Danza sul lungofiume Evropy [18], apposta per il quale sono state cambiate le regole di costruzione e di utilizzo dei terreni? A Suo parere, danneggiano il panorama queste costruzioni moderne? Questo è un conto da pagare inevitabile per lo sviluppo della città?

RISPOSTA: A parte delle sue domande ho già risposto. “Mont Blanc”, “Avrora”, la Borsa, “Finansist”, ecc. non si accordano in alcun modo con il regolamento dell'altezza degli edifici a causa a causa dell'assenza di questo al momento dell'approvazione dei progetti. Ma il concorso per il progetto del Palazzo della Danza per il teatro di Boris Èjfman [19] viene portato avanti in piena conformità con le Regole approvate per l'utilizzo dei terreni e le costruzioni.

227 violazioni dei parametri dell'altezza degli edifici… Scusate, ma non è possibile costruire tanti oggetti in tutto il territorio del centro storico. Forse, Lei intende la mia indicazione di verificare tutte le proposte precedenti i progetti (fra cui anche quelle oltre i confini della zona protetta) sulla base della loro possibile influenza sul centro storico. In tal senso, sì: sono state sottoposte a verifica oltre 200 proposte di progetti. Nel caso di mancata conformità o di influenza negative, certamente i parametri dell'altezza degli edifici progettati saranno certamente corretti. Com'è previsto dalla legge.

4. L'articolo 40 del Codice Urbanistico della Federazione Russa permette alla commissione per l'utilizzo dei terreni e per le costruzioni di concordare deroghe dalle regole per oggetti particolari. Cosa, a suo parere, è un oggetto particolare e le è noto quante deroghe sono state fatte negli ultimi tempi e come sono state fatte?

RISPOSTA: L'articolo 40 del Codice Urbanistico della Federazione Russa prevede una procedura di deroga dai parametri limite. L'azione dell'articolo si estende non solo su San Pietroburgo, ma anche sull'intero territorio della Federazione Russa. Non si tratta di alcun oggetto particolare. Questo articolo regola l'attività sulle sezioni di terreno, i parametri delle quali sono meno stabiliti dal regolamento o le condizioni ingegneristico-geologiche inadatte per la costruzione. La commissione per le regole sull'utilizzo dei terreni e sulle costruzioni esaminerà le dichiarazioni degli aventi diritto a tali sezioni dopo l'approvazione dell'ordine dell'esame di esse. Per ora il documento è in preparazione.

5. La preoccupazione della commissione dell'UNESCO è legata allo skyline di Pietroburgo. A Suo parere quanto è essenziale questo problema?

RISPOSTA: Se avessi ritenuto questo problema inessenziale, difficilmente sarebbero apparse le leggi di cui ho parlato. Davvero non erano attuali negli anni '90? Che tali documenti non si scrivano in un mese, è un'altra storia. In ogni caso, il teso lavoro per la loro creazione è stato portato avanti dal KGA [20] e dal KGIOP [21] in 4 anni.

La silhouette della città, il panorama del principale spazio cittadino adesso sono oggetto di tutela urbanistica, sono nominati e indicati dalla legge sui confini e sui regimi delle zone.

6. Può commentare la situazione dei progetti dell'“Ochta-centr” [22] e della Nuova Olanda [23], che hanno avuto un'eco non solo a San Pietroburgo, ma anche nel resto della Russia?

RISPOSTA: Il progetto “Ochta-centr” ha oppositori furibondi e altrettanto incrollabili difensori. Oggi, a quanto osservo, l'iniziativa è dei difensori – il loro numero cresce, in particolare tra gli abitanti dell'Ochta. Penso che gli abitanti della città troveranno consensi.

Certo, questo non è il centro storico. Non di meno, le costruzioni che modificano il paesaggio vengono studiate da tutti i punti di possibile influenza. Ora in questo territorio si portano avanti scavi archeologici – i più grandi e i più significativi per le loro scoperte in tutta la storia di San Pietroburgo.

La missione dell'UNESCO ha fatto conoscenza due volte con il progetto “Nuova Olanda” , allo stadio di concorso per il progetto e di cantiere. Il progetto è degno in ogni senso, il territorio militare chiuso semidistrutto, con i suoi eccellenti monumenti architettonici sarà restituito al fondo culturale della città. Cosa c'è di male qui? Alle prossime sessione del Comitato per il Patrimonio Mondiale, penso, sarà data una valutazione anche su questo progetto.

7. Come si rapporta alle posizioni del movimento sociale indipendente per la tutela del patrimonio culturale “Città viva”? Ha cercato di condurre trattative coi rappresentanti del movimento e di ascoltare le loro opinioni ?

RISPOSTA: Sono lontana dal pensare che con la creazione di una pienamente valida base legale tutti i problemi di tutela del patrimonio di Pietroburgo saranno automaticamente risolti. Sì, le regole e le limitazioni difendono dagli errori urbanistici. Ma nessuna rigidità di queste regole, così come la libertà da esse garantisce la qualità dell'architettura. Ecco perché un ruolo particolare è attribuito oggi ai Consigli socio-professionali, a cui è conferito lo status di istituti di esperti presso il governo di San Pietroburgo. Diciamo che nel Consiglio per la tutela del patrimonio culturale presso il governo di San Pietroburgo ci sono cinque rappresentanti del VOOPIiK. A sua volta nell'amministrazione del VOOPIiK sono entrati degli attivisti di “Città viva”. Non sono una frazione della “società”? Proposte ragionevoli filtrano sempre. Ma la figura più importante è l'architetto, il suo talento, la capacità di non sottomettersi ai committenti.

Cosicché il punto nelle discussioni sociali sul tema della tutela del patrimonio e sulle nuove costruzioni non è posto e non può essere posto. E grazie a Dio, gli abitanti della città non sono indifferenti. Anche se qui non è tutto così semplice. Nel XIX secolo la società parlava come di errori urbanistici della Casa Singer [24], della clinica Otto [25], del negozio dei fratelli Eliseev [26], delle palazzine tra i padiglioni dell'Ammiragliato, della cupola di Kitner [27] sopra l'arco destro del Quartier Generale – e adesso sono oggetti tutelati del patrimonio culturale. E non ha davvero rotto lo skyline la Grande Casa [28]? Ma adesso è un monumento architettonico. Non è un affare facile la tutela dei monumenti. Col passar del tempo sono mutate nettamente e spesso le idee sul valore di questo o quello stile architettonico. Non mi metto a discutere di gusti. Quello che si è conservato, lo preserveremo. Forse agiranno così anche i nostri discendenti.


27.05.2009, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2009/055/02.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)


1] International Council on Monuments and Sites (Consiglio Internazionale Sui Monumenti e i Siti), organizzazione internazionale non governativa per la tutela del patrimonio artistico e culturale.

[2] Monastero femminile, divenuto poi Istituto per l'istruzione delle figlie dei nobili, poi quartier generale bolscevico, poi municipio di Pietrogrado/Leningrado/San Pietroburgo.

[3] Struttura tipico del monachesimo orientale che ha una regola a metà tra quella eremitica e quella cenobitica.

[4] Aleksandr Jaroslavič detto Nevskij (della Neva), principe russo che condusse l'esercito alla vittoria contro gli svedesi sulla Neva, poi canonizzato.

[5] In tedesco “Giardino degli Aranci”, residenza imperiale.

[6] Circa 250 milioni di euro.

[7] Circa 99 milioni di euro.

[8] Oltre 150 milioni di euro.

[9] “Parte di Pietrogrado”, isole della Neva che costituiscono il nucleo storico di Pietroburgo.

[10] “Freccia”, la punta orientale dell'Isola Vasil'evskij.

[11] Come dire meno di un quarto della storica strada cantata anche da Franco Battiato...

[12] Mastodontici condomini di lusso. L'“Avrora” (Aurora) rimanda all'incrociatore che con i suoi cannoni dette il segnale d'inizio all'assalto al Palazzo d'Inverno. La nuova Russia ipercapitalista ama recuperare la vecchia simbologia...

[13] Gigantesco edificio, che deturpa il panorama dell'Isola Vasil'evskij.

[14] “Degli Arazzi”, storica via del centro di San Pietroburgo, un tempo occupata dagli arazzieri.

[15] Grande centro di affari.

[16] Vserossijskoe Obščestvo Ochrany Pamjatnikov Istorii i Kul'tury (Società Panrussa per la Tutela dei Monumenti Storici e Culturali), associazione non governativa.

[17] “Finanziere”.

[18] “Dell'Europa”.

[19] Boris Jakovlevič (Jankelevič) Èjfman, famoso coreografo e direttore artistico.

[20] Komitet Gradostroitel'stvo i Architektury (Commissione Urbanistica e Architettura).

[21] Komitet po Gosudarstvennomu Ispol'zovaniju i Ochrane Pamjatnikov (Comitato per l'Utilizzo e la Tutela Statale dei Monumenti).

[22] Ochta-centr (Centro dell'Ochta – l'Ochta è un piccolo corso d'acqua di San Pietroburgo e da il nome anche a un quartiere) è il nome del colossale centro della Gazprom, che nel progetto originale prevedeva una torre di 396 metri, dall'impatto disastroso sul panorama di San Pietroburgo.

[23] La Nuova Olanda è un'isola della Neva così chiamata perché Pietro il Grande la fece edificare a immagine di Amsterdam. I progetti di nuove costruzioni sull'isola avrebbero un effetto devastante.

[24] Palazzo di sei piani fatto costruire dall'impresa costruttrice di macchine da cucire Singer in luogo del grattacielo da questa voluto (le regole sull'altezza degli edifici agli inizi del XX secolo stabilivano un limite di 23,5 metri al cornicione e venivano rispettate...).

[25] Clinica ostetrico-ginecologica costruita agli inizi del XX secolo in uno stile che pareva cozzare con l'estetica neoclassica pietroburghese.

[26] Il grandioso negozio di generi coloniali dei fratelli Eliseev scioccò i pietroburghesi dei primi anni del XX secolo per il suo stile Art Nouveau.

[27] Ieronim Sevast'janovič Kitner, architetto russo.

[28] Nome non ufficiale dell'edificio della sezione pietroburghese del Ministero degli Interni e dei servizi segreti, costruito in stile costruttivista negli anni '30 del XX secolo.

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