11 luglio 2009

Scrivo

Che siano "haiku", racconti o altro, io scrivo. Per capire, per capirmi e - perché no? - per il gusto di farlo. Scrivo cose belle, brutte, strane - non so. Ma hanno bisogno di essere lette perché, come ha detto un saggio di cui non conosco il nome, chi scrive ha bisogno di qualcuno che lo inciti - o gli dica di smettere. Per ora non mi dicono di smettere, anzi c'è chi mi pubblica... Grazie a un suggerimento di un amico, ho proposto qualche mia opera ad @phorism.it e ora ci sono pure io. E a questo punto che faccio? Continuo a scrivere...

6 commenti:

Welly ha detto...

E certo, che devi fa? Continua a scrivere.
Sei bravo anche coi tubi? No perché prima di chiamare l'idraulico... (poi dovresti almeno riuscire a restaurare i mobili per sentirti al TOP).

Matteo Mazzoni ha detto...

@Welly: e se invece scrivessi perché è una delle cose più semplici al mondo da fare, anche se nessuno lo sa? No, davvero, non so fare l'idraulico né restaurare mobili... Massimo rispetto per chi sa farlo...

Torte ha detto...

Una delle cose più semplici, dici. Dipende da quanto sei perfezionista. Anch'io scrivo ogni tanto, ho cominciato un racconto pochi giorni fa, ma la mia (seppur misera) creatività è totalmente improvvisata. Sono andata a cercare qualche consiglio on line per migliorare lo stile e ho trovato una guida molto carina con tanti consigli. Mi sono messa le mani nei capelli! Di tutte le regole presenti non ne avevo azzeccata una. Il mio unico punto fermo erano un soggetto e un predicato verbale. Stop. Quando mi sono trovata a scrivere ho ribaltato situazioni, ho inserito personaggi che non avevo in mente. In pratica scrivo "di getto" e se mi metto a pensare non combino niente.
Non è una delle cose più semplici perché è come "scoprire" una parte di sé stessi e questo può creare paure. Oppure può risolverle, esorcizzarle in qualche modo (non vorrei dire una baggianata ma credo che la scrittura sia usata anche come sistema psico-terapeutico.
L'importante è che piaccia a te, degli altri, chissene. Tutto lì.

Matteo Mazzoni ha detto...

@Torte: sul ruolo terapeutico della scrittura sono d'accordo con te... Però sul "chissene" non sono d'accordo... Per quanto terapeutico sia scrivere, non credo che sia bene farlo solo per se stessi... Non si tratta di compiacere gli altri, ma di parlarci, di proporsi a loro... Questo può essere illuminante: le piccole recensioni di @phorism.it ai miei racconti sono "letture" diverse da quelle che io stesso ne ho fatto dopo averli scritti, ma mi sono piaciute... Il bello di una cosa scritta bene è che può parlare da se e dire perfino quello che l'autore non voleva fargli dire...

Calmo ha detto...

Sì, porca misera.
Hai fondamentalmente ragione tu.

Devo cominciare a pensare che sono una mosca bianca visto che scrivo solo per divertimento e senza per forza voler comunicare qualcosa ai lettori.

Matteo Mazzoni ha detto...

@Calmo: in quello che ho detto c'entra anche il fatto che cerco di lottare contro certa mia tendenza a rinchiudermi in me stesso... Ma chissà che quello che tu scrivi non possa anche piacere ad altri... Facci leggere qualcosa!