Anch'io come migliaia di altre persone, ho condiviso su Facebook le immagini della morte della povera Neda Agha-Soltani, uccisa dalla polizia iraniana mentre protestava contro la rielezione a base di brogli di Ahmadinejad. Credetti di fare una cosa giusta, per quanto le immagini fossero orribili a vedersi.
Adesso che il clamore si è calmato (purtroppo), me ne pento un po'. E non solo perché è giovato a poco mostrarle. Ricordo che Roberto Benigni disse di non aver voluto mostrare la morte del protagonista de "La vita è bella" perché di un momento così supremo e personale non si può fare uno spettacolo. E ho ripensato anche al cinico giocatore di "The Gambler" di Kenny Rogers, che, dopo aver dato le sue ultime "lezioni di vita" in cambio di whisky e sigarette, "da qualche parte nell'oscurità pareggiò i suoi conti".
Ho l'impressione che a Neda dopo la vita sia stata tolta anche la morte.
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