22 ottobre 2009

Il potere neo-sovietico deve ancora liberarsi di Aleksandr Solženicyn...

Non fa al caso [1]



Il capo del gruppo di inquirenti che indaga sull'atto terroristico di Beslan è stato sollevato dall'incarico


L'articolo "Si è perso il controllo su ungruppo di intelligence. Ed è arrivato a Beslan" [2] è stato pubblicato nella “Novaja gazeta” del 31 agosto 2009. Vi erano citati documenti che testimoniano che la causa della presa della scuola n. 1 [3] furono i giochi di intelligence dei servizi segreti con il militante Šamil' Basaev. L'UBOP [4] dell'Ossezia del Nord ricattò il terrorista Vladimir Chodov e lo inviò alle organizzazioni clandestine cecene alla scopo di provocare Basaev perché compisse un atto terroristico “controllato” nell'Ossezia del Nord. Ma Šamil' Basaev riportò l'agente dalla propria parte e giocò a sua volta i servizi segreti, prendendo senza ostacoli la scuola n. 1.

L'articolo della “Novaja gazeta” ha gettato nell'angoscia gli inquirenti addetti al caso di Beslan, che fino ad allora non avevano praticamente dato segni di vita cosciente. Dall'incarico di capo del gruppo di inquirenti è stato sollevato Aleksandr Solženicyn [5], veterano emerito dell'epopea dal titolo “Procedimento penale principale n. 849/20”. Finora la carriera di Aleksandr Nikolaevič è stata in un vicolo cieco, poiché nell'ambito di questa inchiesta lo zelo di servizio era a dir poco controindicato. Ma adesso su Solženicyn è caduto il sospetto di collaborazione con le vittime e di fuga di notizie sul procedimento penale.

La sezione della sicurezza interna della Commissione inquirente della Procura Generale dello JuFO [6] ha cominciato a indagare attivamente sul modo in cui i documenti che compromettono le autorità che hanno aiutato i terroristi siano finiti in mano ai mezzi di informazione di massa.

Un mese e mezzo dopo la pubblicazione da Èlla Kesaeva, co-presidente dell'organizzazione sociale panrussa “La Voce di Beslan”, è giunto per un colloquio l'inquirente Samochin.

“Samochin ha mostrato le credenziali e per prima cosa ha chiesto se conosco il giornalista [7] della “Novaja gazeta” che ha scritto l'articolo, – racconta Èlla Kesaeva. – Certo, – ho risposto. – I giornalisti della “Novaja gazeta” scrivono regolarmente su Beslan già da cinque anni.

“Un giornalista non è una vittima, – ha detto Samochin. – Da dove ha preso i documenti del procedimento penale e perché sono stati pubblicati sul sito Pravdabeslana.ru [8]?”

Samochin mi ha mostrato 14 fotografie di pagine del procedimento penale n. 849/20 scaricate da Internet. “L'inquirente Solženicyn vi ha dato materiali del procedimento penale? Avete trasmesso documenti al giornalista? – ha insistito a chiedere Samochin. – I giornalisti vi pagano per i documenti? E lei sa cosa sono le Marce dei dissenzienti [9]?”

– Ne ho sentito parlare, certo, – ho risposto. – Solo che relazione hanno queste con le indagini sulle circostanza della tragedia di Beslan?

Perché per cinque anni nel procedimento penale su Beslan non sono stati toccati i documenti che testimoniano la complicità dei servizi segreti con l'atto terroristico? Perché Lei è venuto a far domande a noi e non agli agenti del ministero degli Interni, dello FSB [10], della procura, i cui incarichi e i cui cognomi figurano nell'articolo?”

“Queste domande non mi riguardano, – ha risposto Samochin. – Io indago solo su come i documenti del procedimento penale sono finiti su Internet e sul giornale”.

Abbiamo interrogato tutte le organizzazioni sociali di Beslan che, come la “Voce di Beslan”, si occupano delle indagini sulla tragedia. Tuttavia gli inquirenti della sicurezza interna della SKP [11] dello JuFO, a parte Èlla Kesaeva non hanno più angosciato nessuno con le loro domande.

Elena Milašina

21.10.2009, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2009/117/03.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Ne po delu significa “a sproposito”, ma si può interpretare anche come “non adatto al caso (giudiziario)”.

[2] Vedi:http://matteobloggato.blogspot.com/2009/09/i-giochi-dei-servizi-alle-origini-della.html

[3] Le scuole russe sono semplicemente indicate con numeri.

[4] Upravlenie po Bor'be s Organizovannoj Prestupnost'ju (Direzione per la Lotta alla Criminalità Organizzata).

[5] Semplice omonimia, tanto più che il patronimico non è Isaevič, ma Nikolaevič (vedi oltre).

[6] Južnyj Federal'nyj Okrug (Circondario Federale Meridionale), uno dei sette circondari in cui Putin ha diviso la Russia, ponendovi a capo plenipotenziari di sua fiducia.

[7] In questo caso sarebbe meglio dire “la” giornalista, che fra l'altro è l'autrice di questo articolo...

[8] Il sito www.pravdabeslana.ru è dedicato alla ricerca della verità sui fatti di Beslan (Pravda Beslana significa “La Verità di Beslan”.

[9] Manifestazioni dell'opposizione a Putin, che vengono sempre proibite o represse.

[10] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio di Sicurezza Federale), il principale servizio segreto russo.

[11] Sledstvennaja Komissija pri Prokurature (Commissione Inquirente presso la Procura)

Nessun commento: