02 novembre 2009

A proposito della Russia non adatta alla democrazia e della democrazia da adattare alla Russia

Il frigorifero e la democrazia



Era adatta la Spagna alla democrazia? E la Russia? E la Papua-Nuova Guinea? La questione non sta in questo, ma in chi e in come lo dice


La scorsa settimana sono stata in Spagna per un motivo per me piacevole: ho presentato in spagnolo il mio libro “Nijazbek”. Stare in Spagna per un russo è particolarmente piacevole, perché la Spagna, se qualcuno non lo sa, è un paese inadatto alla democrazia.

Gli spagnoli, se ricordate, cacciarono gli ebrei e i mori e quelli che non cacciarono, li bruciarono, colpirono con la burocrazia tutto il paese, cosicché ancora all'inizio del XX si coprivano brillantemente di vergogna.

Perché appena il governo repubblicano andò al potere, subito in tutta la Spagna, e in particolare in Catalogna e in Andalusia, gli anarchici cominciarono a uccidere i proprietari terrieri e ad aprire le pance ai sacerdoti e questo casino toccò tanto gli spagnoli che molti accolsero Franco con entusiasmo.

Ma quando i repubblicani cominciarono a combattere contro Franco, allora si chiarì che gli anarchici, anche se uccidevano bene i sacerdoti, combattevano male e leader della resistenza divennero gli estremamente poco numerosi comunisti per il rispettabile motivo che erano totalmente di Stalin. In breve, i cittadini repubblicani non ebbero schifo di essere marionette in mano a un despota straniero, che utilizzava il loro paese come un poligono dove colpire Hitler e l'Occidente.

Cioè, a dirla in breve, veri e propri der'-mokraty [1], liberasty [2], ecc.

E allora? Allora niente, in Spagna ora c'è la democrazia e se a qualcuno venisse in mente di ragionare sul fatto che, dice, i der'mokraty si sono coperti di vergogna e che la Spagna non è adatta alla democrazia, lo guarderebbero come un idiota.

Beh, si sono coperti di vergogna. E i francesi si sono coperti di vergogna nel 1792. Succede.

Il discorso secondo cui la Russia non sarebbe adatta alla democrazia e che ha la sua strada per la democrazia è molto popolare a cominciare dalle nostre autorità. La Papua-Nuova Guinea è adatta, ma la Russia no. Perché queste persone odino tanto la Russia da considerare i russi peggiori dei papuasi non lo so, ma lo indovino.

Il fatto è che la tesi sulla “propria strada per la democrazia” è stupefacentemente menzogna o verità non solo a seconda di ciò di cui si parla, ma anche a seconda di chi la esprime.

Cioè, quando la tesi è espressa da Barack Obama è la verità. Anche quando questa tesi è espressa, per esempio, dall'ex immutabile e molto autoritario premier di Singapore Lee Kwan Yew, uno dei più grandi politici del XX secolo, che ha fatto di un paese povero uno degli stati più fiorenti nel corso di una (!) generazione, è la verità. Ma quando la esprime un qualche Surkov [3] è, scusate il termine, una fesseria.

Con la democrazia, ragazzi, è come con l'elettricità. Se portate in Russia un frigorifero e non funziona, non credete all'elettricista che vi racconta che in Russia non è in vigore la legge di Ohm. Ciò significa che il frigorifero è rotto e l'elettricista non lo vuole riparare.

Un'altra domanda è perché in Russia si rompano i frigoriferi.

La risposta a questa domanda, purtroppo, la sapevano tutti i pensatori antichi e medievali da Aristotele a Machiavelli, ma per qualche motivo al tempo dell'ONU, dell'UE e di altre cose non amano ricordare i diritti umani.

Questa risposta è molto semplice: la democrazia non è un metodo di governo stabile nei paesi poveri. Se la maggioranza degli elettori è povera, una democrazia del genere inevitabilmente si muterà in dittatura.

In Bolivia la maggioranza degli elettori è povera e questi votano con entusiasmo per il presidente Evo Morales, che a quasi tutta la popolazione dà circa 200 bolivianos (30 dollari) al mese. In Iran gli elettori sono poveri e la maggior parte del paese nei distretti agrari ha votato con entusiasmo per il presidente Ahmadinejad, che ha risollevato l'Iran caduto in ginocchio e lo ha portato ai confini avanzati delle nanotecnologie, come comunicano loro in televisione.

Avete riflettuto sul perché in Cina nel 1949 ha vinto Mao? Mao era un condottiero senza talento, che perdeva tutte le battaglie in cui era implicato, ma nella Yan'an [4] presa da lui regnava un terrore più orribile che durante le più crudeli purghe di Stalin. Ma quale significato aveva ciò, se dalla sua parte c'erano milioni di contadini cinesi? Dio non voglia che domani in Cina si introduca la democrazia – 700 milioni di contadini poveri voteranno per un nuovo Mao.

Ripeto: la democrazia dei poveri è instabile e finisce in dittatura. In una società composta di poveri il diritto dei proprietari è garantito non da un regime democratico, ma da uno autoritario. Il dispotismo illuminato dei secoli XVII-XVIII, sotto il quale ha avuto luogo lo sviluppo tecnico dell'Europa, era un regime in qualche modo perfino più autoritario di quello cinese attuale. Proprio in questo sta il miracolo del progresso tecnico, nel fatto che abbia permesso tecnicamente ad alcuni paesi di aumentare il numero di elettori benestanti.

Proprio in questo sta anche la differenza tra un cattivo autocrate e uno buono. Un cattivo autocrate utilizza il potere per riempirsi le tasche. Un buon autocrate, come il già ricordato Lee Kwan Yew, utilizzava il proprio potere per difendere il diritto di proprietà.

Dopo l'uscita di scena di un cattivo dittatore nel paese comincia un casino o una nuova dittatura. Una buona dittatura consuma se stessa e finisce in democrazia.

Il generale Augusto Pinochet in Cile ha creato un'economia fiorente e ha indetto elezioni che, sperava, avrebbe vinto. Ha perso ed è stato costretto ad andarsene, poiché davanti a se aveva una scelta: o sacrificare il potere o tradire tutto ciò per cui aveva preso il potere.

Il generale Franco era crudele e molto indulgente con i suoi amici ladri. Ma grazie al fatto che sotto il suo potere i sindacati erano proibiti, la Spagna risultava il paese più conveniente d'Europa dal punto di vista della forza lavoro. E dopo che alla fine degli anni '60 Franco stabilizzò il peso [5], nel paese irruppe un flusso di investimenti stranieri. Per l'Europa di quel tempo la Spagna era la stessa cosa che la Cina per il mondo ora. Allora la richiesta di quadri era tale che per molti spagnoli nacque una stupefacente abitudine, che non aveva nulla di analogo in Europa: lavorare per due o tre compagnie contemporaneamente.

E quando gli investimenti divennero molti, gli stipendi crebbero e quando crebbero sorse la questione di togliere le barriere commerciali per dare redditività alle fabbriche e di entrare nell'UE [6]. Ma entrare nell'UE significava democrazia.

Ogni frigorifero si può collegare alla rete elettrica in modo diverso. Un modo è per mezzo di un trasformatore, un altro – per mezzo di una prolunga. Ma non credete a chi dice che se il frigorifero non funziona, ciò significa che l'elettricità in quel posto va in un modo diverso. E, ahimè, neanche a chi ritiene che sia sufficiente portare un frigorifero in casa perché funzioni.

Julija Latynina
osservatrice della "Novaja gazeta"

02.11.2009, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2009/122/01.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Gioco di parole tra der'mo, “merda” e demokraty, “democratici”. E' uno degli insulti che i sostenitori di Putin rivolgono all'opposizione.

[2] Gioco di parole tra liberaly, “liberali” e pederasty, “pederasti”. Quanto all'uso, vedi sopra.

[3] Vladislav Jur'evič Surkov, principale ideologo del Cremlino.

[4] Città della Cina centro-settentrionale.

[5] Sic. In realtà si trattava della peseta.

[6] In realtà si trattava della CEE.

2 commenti:

Romanov ha detto...

A quanto pare, lo stesso autore che sosteneva il "mostro" russo quando Berlusconi cercava la svolta con Putin, ora cambia tono quando accenna alle indecisioni del presidente russo...
http://www.loccidentale.it/articolo/al+cremlino+si+combatte+una+guerra+ma+non+%C3%A8+chiaro+da+che+parte+sta+putin.0080908
http://www.facebook.com/pages/LOccidentale-Orientamento-quotidiano/153413827518
Che ne pensate?da che parte si schiererà Putin?

Matteo Mazzoni ha detto...

@Romanov: Putin si schiera con tutto ciò che gli permette di mantenere il suo potere... Comunque è un articolo molto interessante e ti ringrazio per la segnalazione...