06 novembre 2009

Un'offensiva mediatica georgiana nel Caucaso?

La Georgia si prepara a trasmettere nel Caucaso settentrionale


Ingushetia.org, 06.11.2009 15:46

Cambia la politica delle autorità georgiane nei confronti dell'inquieto Caucaso settentrionale russo. Ancora non molto tempo fa questa era una “benevole neutralità”, ora appaiono sempre più segni di ciò che a Saakašvili è venuto in mente: non vendicarsi per l'Ossezia del Sud e l'Abcasia da qualche parte in Cecenia o in Inguscezia, ma meglio ancora – più vicino a Soči.



UNA TELEVISIONE CON IL MIRINO



Alcuni giorni fa il direttore della “Televisione Pubblica Georgiana” Georgij Čanturija, considerato uno dei più vicini compagni d'armi di Michail Saakašvili ancora dai tempi della “rivoluzione delle rose”, ha dichiarato in un briefing che sulla base della “Televisione Pubblica Georgiana” sarà creato un “canale televisivo pancaucasico che trasmetterà nel Caucaso settentrionale”.

Inizialmente si era pianificato di creare questo canale televisivo sulla base della compagnia televisiva in lingua russa “Alanija” [1], ma questa trasmette solo nella regione di Šida Kartli, vicina all'Ossezia del Sud e non viene ritrasmessa via satellite, mentre la “Televisione Pubblica Georgiana” viene ricevuta nella maggior parte dei paesi dell'Europa e dell'America settentrionale.

Di conseguenza uno dei leader dell'opposizione radicale, Georgij Chaindrava, ha accusato Saakašvili di provocare un nuovo conflitto con la Russia. In un intervista a Slon.ru [2] Chaindrava ha detto che la creazione di un carattere televisivo per trasmettere nel Caucaso settentrionale è “parte di una grande e molto pericolosa avventura”.



UNA VISITA SEGRETA ALLA TOMBA DI UN AMICO



Georgij Chaindrava è sicuro che la Russia prenderà l'inizio delle trasmissioni in lingua russa dal territorio della Georgia nel Caucaso settentrionale come una sorta di atto di guerra. “Quale oggetto stavolta Putin bombarderà a Tbilisi con il suo amato missile “Iskander” [3]? Certamente l'edificio della “Televisione Pubblica Georgiana”, che è in pieno centro di Tbilisi”, – teme il politico.

Peraltro questi è convinto che il tema delle trasmissioni nel Caucaso settentrionale sarà quello principale nel corso della visita segreta in Georgia di Boris Berezovskij. Berezovskij in effetti è giunto in Georgia l'11 sotto il nome di Platon Elenin. Questa informazione è stata confermata dai membri della famiglia di Badri Patarkacišvili. “Al mattino del 12 settembre ci hanno comunicato che Borja era giunto in volo a Tbilisi a tarda notte e che verso le 4 del mattino, subito dopo l'arrivo, è andato alla tomba di Badri”, – ha comunicato a Slon.ru la sorella del defunto uomo d'affari Nana Patarkacišvili. La tomba si trova nel cortile dell'accuratamente sorvegliata ex residenza dell'uomo d'affari nel centro di Tbilisi. “Peraltro nessun membro della famiglia era presso la residenza, ma la scorta sapeva dell'amicizia di Borja per Badri e non poteva non permettergli di andare alla tomba”, – ha raccontato Nana Patarkacišvili.

Va notato, tuttavia, che il giorno dei funerali di Patarkacišvili Boris Berezovskij abbia dichiarato in un'intervista telefonica: “Non potrò andare al funerale di Badrik perché le autorità georgiane non vogliono”. A ben giudicare, da allora i rapporti tra lui e le autorità georgiane sono cambiati in meglio. Cosicchè l'11 settembre, dopo la visita alla tomba di Patarkacišvili, Berezovskij è andato a un incontro con il presidente Saakašvili.

Il contenuto del loro colloquio per ora viene tenuto segreto. Per di più lo stesso fatto dell'incontro non viene ufficialmente confermato da nessuno, ma Georgij Chaindrava è convinto che il punto principale fosse proprio la creazione e il finanziamento di una “televisione pancaucasica”.



L'OMBRA DI DUDAEV



Di dirigere il nuovo mezzo di informazione di massa, secondo l'oppositore, è stato proposto al giornalista russo Oleg Panfilov e alla vedova dell'ex presidente della “Repubblica Cecena di Ičkerija [4]” Alla Dudaeva, che dopo la “guerra dei cinque giorni” [5] è giunta in Georgia con il figlio e ha ottenuto lo status di rifugiato politico. Ha ottenuto lo status di emigrati politici in Georgia anche la famiglia di uno dei più noti comandanti in campo ceceni, il defunto Ruslan Gelaev. Il fatto che la famiglia di Gelaev si sia stabilita in Georgia è stato confermato a Slon.ru dall'ex capo della rappresentanza della Cecenia in Georgia Chizri Aldamov. Fino al 2008 le autorità georgiane hanno cercato in tutti i modi di costringere i familiari di Gelaev e Dudaev a lasciare il paese – hanno rifiutato di concedergli la residenza e hanno espresso insoddisfazione per la loro presenza, ma dopo la guerra d'agosto tutti i problemi sono stati inaspettatamente superati.



Presso la “Televisione Pubblica Georgiana” a Slon.ru hanno comunicato che si tratta dell'inizio delle trasmissioni del “canale pancaucasico” via satellite nel Caucaso settentrionale. Per quel che riguarda l'ideologia della nuova televisione, la si può giudicare almeno dal video che dopo la “guerra dei cinque giorni” gira sul canale del ministero della Difesa georgiano e in cui lo svolgimento dei Giochi Olimpici invernali del 2014 a Soči viene considerato un crimine contro l'umanità, in quanto “le Olimpiadi non devono svolgersi nel luogo in cui si è compiuto il genocidio del popolo circasso” [6].

[1] Alania era detto il regno degli Alani, antenati degli Osseti.

[2] Sito di informazione russo, dov'è anche originariamente apparso questo articolo.

[3] Iskandar è la forma araba del nome Alessandro.

[4] Nome ceceno della Cecenia.

[5] Quella tra Russia e Georgia nell'estate 2008.

[6] In effetti la pulizia etnica che colpì i Circassi, ultimo popolo caucasico a cedere ai Russi, nel 1864 fece oltre un milione di vittime.

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