15 marzo 2010

I diritti umani e le liti USA-Russia

Il mercato delle materie fini [1]



La Russia è convinta come prima che dietro la constatazione delle violazioni dei diritti umani ci sia la difesa egoistica degli interessi di politica estera degli USA


L'ufficio per la democrazia, il lavoro e i diritti umani del Dipartimento di Stato degli USA ha pubblicato l'ennesimo rapporto annuale sulla situazione dei diritti umani in tutto il mondo. Il capitolo del testo dedicato alla Russia è risultato di nuovo molto critico.

“Nel corso dell'anno sono giunte molte comunicazioni su problemi a livello statale e sociale e violazioni nell'ambito dei diritti umani” – così comincia il secondo paragrafo della descrizione della situazione nel nostro paese. E più avanti ci sono esempi: Stanislav Markelov e Natal'ja Èstemirova, Sergej Magnitskij [2] e Aleskej Dymovskij [3], la caccia agli argali [4] e il supermarket “Ostrov” [5], le illegalità e gli abusi della polizia nel Caucaso del Nord, gli omicidi di giornalisti e i crimini dei nazisti, il disprezzo dei diritti dei reclusi e dei soldati, le violazioni elettorali…

Gli estensori del rapporto notano che il potere in Russia è concentrato nel presidente e nel primo ministro, il sistema multipartitico è debole, il parlamento bicamerale è controllato da“Russia Unita” al governo, le elezioni presidenziali del 2008 non sono state corrette e libere. L'ingerenza diretta e indiretta nel corso delle elezioni ha limitato la possibilità per i cittadini di cambiare democraticamente il potere, la polizia reprime proteste pacifiche, ci sono casi di pressione sulle minoranze religiose. Ma tutto questo viene conteggiato come dietro una virgola [6]. Il Dipartimento di Stato si trattiene dal dare consigli o richieste su come cambiare tutto ciò.

Nonostante l'asprezza del testo, che si è conservata, a differenza degli ultimi anni l'attuale Segretario di Stato Hillary Clinton e i suoi sottoposti si sono sforzati di dare le informazioni in modo che non si potessero accusare gli americani di usare un tono da precettori nei confronti tanto della Russia quanto di altri paesi. La formulazione nell'introduzione al rapporto è abbastanza morbida: sulla base delle informazioni raccolte il governo degli USA deve solo “formare la propria strategia nell'ambito dei diritti umani”. Questa tattica è nel corso della politica estera di Barak Obama.

Ma una serie di deputati della Duma di Stato e il ministero degli Esteri hanno comunque reagito duramente. Dal commento del dipartimento dell'informazione e della stampa del ministero degli Esteri russo: “Al ministero degli Esteri russo si è preso attentamente nota dell'ennesimo rapporto del Dipartimento di Stato degli USA sul rispetto dei diritti umani nel mondo. Nel rapporto tutto è tradizionale e perfino rituale: gli approcci, le tesi, le conclusioni e gli informatori. In questo senso non abbiamo notato una grande differenza, nonostante il “reset” dichiarato dall'attuale amministrazione nei nostri confronti. Non è un segreto per nessuno che questa opera in primo luogo è chiamata a risolvere i problemi di politica interna dell'establishment americano attraverso l'uso della fine materia dei diritti umani per la costruzione della necessaria cornice politica con la conduzione di interessi materiali di politica estera del tutto concreti”.

Aleksandr Litoj

15.03.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/026/07.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Il gioco di parole dell'originale è impossibile da rendere, perché in russo materija significa anche “stoffa” ed è principalmente al mercato tessile che si allude.

[2] Sergej Leonidovič Magnitskij, avvocato al servizio di una finanziaria inglese, accusato di frode fiscale e morto “misteriosamente” in carcere poco prima della scadenza dei termini di custodia cautelare.

[3] Aleksej Aleksandrovič Dymovskij, maggiore di polizia che in alcuni filmati inseriti in YouTube ha denunciato corruzione, abusi e deficienze della polizia russa.

[4] Si tratta del caso dei funzionari addetti alla tutela dell'ambiente che hanno permesso che gli argali (capre di montagna dell'Asia centrale e della Siberia meridionale, specie protetta) venissero cacciati da ricchi uomini d'affari perfino con l'uso di elicotteri.

[5] Nel supermarket “Ostrov” (Isola), il maggiore di polizia Denis Viktorovič Evsjukov sparò all'impazzata uccidendo due persone e ferendone sei, dopo aver ucciso l'uomo che lo aveva condotto lì. Evsjukov, condannato poi all'ergastolo, aveva sparato con un'arma sequestrata in Cecenia e il suo passato apparentemente glorioso ha ombre notevoli.

[6] Come dire che gli si da la stessa importanza che ai decimi di percentuale delle statistiche.

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