Martagov: la lista dei kamikaze e l'omicidio di Budanov sono anelli di una sola catena
12 giugno 2011, 19.44
La notizia di una lista apparentemente a disposizione di potenziali kamikaze del Caucaso del Nord e il recente omicidio dell'ex colonnello Budanov sono “anelli di una sola catena” e perseguono lo scopo di destabilizzare la situazione nella regione, ritiene il politologo Ruslan Martagov.
In precedenza "Kavkazskij uzel" ha riferito che il giornale “Life News” [1], rimandando a una fonte nelle forze dell'ordine dello SKFO [2] ha pubblicato una lista di persone, che vengono definite i più pericolosi terroristi del Caucaso del Nord, potenzialmente pronti a compiere atti terroristici in qualsiasi punto della Federazione Russa. Secondo il giornale, la maggior parte delle persone della lista sono nativi dell'Inguscezia. Tuttavia il ministero degli Interni inguscio ha dichiarato che questa notizia non corrisponde assolutamente alla realtà – nella lista, secondo l'ente, “non c'è un solo nome di radici ingusce”.
Secondo il capo del dipartimento per la collaborazione con le forze dell'ordine e le strutture armate della Repubblica Cecena Achmed Dakaev [3], non gli è noto nulla di alcuna lista di kamikaze, che consisterebbe di 52 nativi del Caucaso del Nord.
Anche per Dakaev, a suo dire, risulta una novità che questa “lista sia stata resa nota ad alcuni mezzi di informazione di massa da fonti delle forze dell'ordine dello SKFO”. Achmed Dakaev si è rifiutato di commentare questa notizia, dichiarando che “commentare ciò che in realtà non esiste non ha senso”.
A un'opinione analoga si tiene anche Ruslan Martagov. “Dubito che ci sia una simile lista di kamikaze. Se fosse disponibile, allora perché gli agenti dei servizi segreti non attuano misure per ricercarli e arrestarli? Non è una sola persona, ma più di cinquanta, inoltre tra queste, come testimoniano alcuni mezzi di informazione di massa, ci sono anche delle donne”, – ha notato. – Cioè, una delle due: o non sono capaci di trovarli oppure non vogliono. Come durante la prima campagna cecena non potevano trovare, per esempio, lo stesso Basaev”.
Martagov ritiene che le voci sul fatto che ci sia tale lista sono state diffuse dai mezzi di informazione di massa in modo speciale come “uno dei metodi per dare un giro di vita al tema del Caucaso del Nord”. “Non dimenticate che presto ci saranno le elezioni. La situazione nel paese fa sì che il sostegno ai candidati al posto di presidente del paese cada. Oggi l'unica cosa a cui ci si possa appoggiare è il creare di nuovo il pericolo che viene dal Caucaso. E come fu nel 1999, intervenire nel ruolo di salvatore”, – afferma il politologo.
Secondo Martagov, il recente fatto di Budanov “per l'appunto conferma queste supposizioni”. “Sono convinto che sia la bufala delle liste di kamikaze, sia l'omicidio dell'ex colonnello siano anelli di una sola catena. C'è un'agitazione intenzionale della situazione”, – ha dichiarato.
Tra l'altro il politologo ha espresso dubbi sul fatto che all'omicidio dell'ex colonnello Jurij Budanov possano aver preso parte dei ceceni. “Se ci sono anch'essi, hanno preparato e compiuto questa operazione insieme ad agenti dei servizi segreti – è stato fatto tutto troppo professionalmente. A conferma di questa versione parla il fatto che Budanov, come riferiscono i mezzi di informazione di massa, avendo notato che lo seguivano, aveva chiesto una scorta. Ma gli è stata rifiutata”, – ha notato Ruslan Martagov.
Ricordiamo che l'ex colonnello Jurij Budanov, che nel 2003 fu condannato per l'omicidio dell'abitante della Cecenia Ėl'za Kungaeva e nel 2009 fu liberato dalla colonia penale, è stato ucciso il 10 giugno con quattro colpi d'arma da fuoco alla testa a Mosca. Tra le versioni dell'omicidio di Budanov, le forze dell'ordine indicano la vendetta e la provocazione. E' già noto che gli assalitori erano due e che sono fuggiti su una Mitsubishi Lancer bianca, la macchina è stata trovata.
Il 25 luglio 2003 il tribunale riconobbe l'ex colonnello Budanov colpevole del sequestro e dell'omicidio della ragazza cecena Ėl'za Kungaeva e lo condannò a 10 anni di reclusione. A disposizione degli inquirenti c'erano anche testimonianze del fatto che prima della morte la ragazza avesse subito violenza, tuttavia in seguito gli inquirenti non presero in esame questo episodio. Il tribunale privò Budanov anche del titolo di colonnello, dell'Ordine del Coraggio e del diritto di svolgere determinate funzioni per 3 anni. Nel gennaio 2009 Budanov fu scarcerato con la condizionale.
Nota della redazioni: vedi anche le notizie "Un'altra persona implicata nel caso dell'atto terroristico a Domodedovo è stata arrestata dal tribunale di Mosca", "Nella macchina di due abitanti del Daghestan uccisi sono state trovate una bomba e una cintura da kamikaze", "In Inguscezia si sono arresi due presunti organizzatori dell'esplosione al mercato di Vladikavkaz [4]", "117 civili sono morti in scontri armati nel Caucaso del Nord nel 2010".
Autrice: Tat'jana Gantimurova; fonte: corrispondente del “Kavkazskij uzel”
Note
[1] Giornale russo on line.
[2] Severo-Kavkazskij Federal'nyj Okrug (Distretto Federale del Caucaso del Nord).
[3] Qui e altrove il rilievo grafico è nell'originale.
[4] Capitale dell'Ossezia del Nord.
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