Siamo lontani da Nal'čik?
In Karačaj-Circassia [1] radono la barba ai credenti "scorretti"
01.11.2011
Gli abitanti del maggior paese in Karačaj-Circassia, Učkeken [2], sono in trepida attesa. Già da quattro giorni nel paese e nei suoi dintorni vanno avanti le Operativno-Razysknye Dejstvija (ORD) [3].
Nella notte di sabato nel centro di Učkeken è avvenuta una sparatoria. Gli agenti del GIBDD [4] hanno cercato di fermare una Žiguli [5], in risposta i passeggeri hanno aperto il fuoco – un poliziotto è morto, due sono finiti in ospedale. E' stato introdotto il piano "Intercettazione".
Per qualche giorno di fila i poliziotti che accompagnavano i reparti dell'OMON [6] hanno condotto perquisizioni nelle case degli abitanti del posto. Non hanno mostrato particolare rozzezza, ma neanche hanno cercato di spiegare perché di mattina presto, senza mostrare documenti entrasse nelle case un mucchio di uomini mascherati, con gli anfibi e i mitra. E la domanda, se far entrare gli ospiti non invitati agli abitanti non è neanche sorta, erano troppo freschi i ricordi di due mesi prima.
Il 1 settembre nella cittadina di Mirnyj [7] nel territorio di Stavropol' [8] fu attaccata a colpi d'arma da fuoco una postazione mobile del DPS [9], alla ricerca dei criminali si lanciarono tutte le forze di Stavropol', le aiutarono l'UFSB [10] e il ministero degli Interni della Repubblica di Karačaj-Circassia. Per una settimana arrestarono uomini prima nel distretto Malokaračaevskij [11] e poi in quello di Chabez [12]. In tutto per lo ROVD [13] in quei giorni passarono più di cento persone. Solo a Učkeken in tre giorni furono arrestate 80 persone. Età, tipo di occupazione e perfino documenti ai poliziotti non interessavano, il principale criterio era la presenza della barba.
Nello ROVD gli arrestati incontrarono agenti a loro sconosciuti (tutti conoscono i volti dei poliziotti locali) e condussero colloqui di profilassi, l'essenza dei quali stava nel fatto che la barba disonora l'uomo e fa passare per colpevole tutto il popolo. I colloqui erano accompagnati da offese e botte. Poi seguì l'ultimatum: o ora ti radi la barba o peggio per te. Fu portato il necessario per la rasatura e degli spettatori. Particolare zelo mostrò uno degli agenti, presentatosi come il funzionario della polizia della Repubblica di Karačaj-Circassia Al'bert Karabašev.
"Se la mia barba disturba tanto, sono pronto a raderla a casa, ma non farò di questo uno show", – si intestardì uno degli arrestati, Murat (il nome è stato cambiato). Dopo il rifiuto di radersi la barba lo portarono a Čerkessk al centro "Ė" [14], lo torturarono con la corrente elettrica, poi gli rasarono la barba con la forza e formalizzarono l'arresto amministrativo per 10 giorni. Di coraggiosi come Murat ce ne furono pochi, fondamentalmente giovani. La maggior parte temeva per le proprie famiglie e non gioiva della prospettiva di finire in qualcuna delle "liste" con cui gli abitanti del posto vengono continuamente terrorizzati dagli agenti del ministero degli Interni alle assemblee di villaggio. A loro dire, nel distretto Malokaračaevskij nelle liste si contano ora 76 persone.
Negli ultimi tempi in Karačaj-Circassia il tema dell'estremismo viene sollevato con invidiabile regolarità alle tavole rotonde del ministero degli Interni e alle assemblee di villaggio. I rappresentanti del ministero degli Interni discutono molto sulla minaccia del wahhabismo [15] e sull'acuta necessità di un meticoloso lavoro educativo tra i giovani. Solo che non è chiaro come spiegare ai giovani il senso del "lavoro di chiarificazione" degli agenti dello stesso ministero degli Interni.
Merita solo notare una cosa: simili misure di profilassi in precedenza furono svolte spesso in Kabardino-Balkaria [16]. Nel 2005 a Nal'čik [17] si verificò un sanguinoso intervento di musulmani, che sostenevano un reparto di Basaev [18].
P.S. Al centro "Ė" ci hanno confermato la presenza di una lista di "elementi da tener d'occhio". Secondo l'incaricato investigativo di turno, "la stendono sul posto, in seguito elaboriamo queste persone sulla base della tendenza alla religione non tradizionale, cioè al compimento di reati come l'incitamento all'inimicizia su base etnica, l'attentato ad agenti delle forze dell'ordine e il sabotaggio". Sulla base di quale principio e su chi finisca là si sono rifiutati di rispondere.
La rappresentante del servizio stampa del ministero degli Interni della Repubblica di Karačaj-Circassia Fatima Kardanova ha dichiarato che Al'bert Karabašev "non è andato a Učkeken all'inizio di settembre, ha ordinato di condurre colloqui chiarificatori nei distretti, ma non ha dato indicazione di radere le barbe".
"Novaja gazeta", http://www.novayagazeta.ru/society/49267.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
[1] Repubblica autonoma del Caucaso abitata dai Carachi di etnia turca e dai Circassi, popolo caucasico autoctono.
[2] Paese della zona più orientale della Repubblica di Karačaj-Circassia.
[3] Operazioni di Investigazione e di Ricerca.
[4] Gosudartvennaja Inspekcija po Bezopasnosti Dorožnogo Dviženija (Ispettorato Statale per la Sicurezza del Traffico Stradale), in pratica la Stradale.
[5] Versione russa della Fiat 124.
[6] Otdel Milicii Osobogo Naznačenija (Sezione di Polizia con Compiti Speciali), sorta di Celere russa, nota per la sua durezza.
[7] Che per ironia della sorte significa "Pacifico" (il termine russo è di genere maschile).
[8] Città della Russia meridionale ciscaucasica.
[9] Dorožno-Patrul'naja Služba (Servizio di Pattuglia Stradale), reparto del GIBDD.
[10] Upravlenie Federal'noj Služby Bezopasnosti (Direzione del Servizio Federale di Sicurezza), in pratica la sezione locale del principale servizio segreto russo.
[11] Il distretto di cui Učkeken è il capoluogo.
[12] Villaggio della zona nord-occidentale della Karačaj-Circassia.
[13] Rajonnyj Otdel Vnutrennich Del (Sezione Distrettuale degli Affari Interni), in pratica la sede distrettuale della polizia.
[14] Cioè Ėkstremizm (Estremismo), il "centro per la lotta all'estremismo politico", in realtà corpo di polizia politica.
[15] Da intendersi come "estremismo islamico".
[16] Repubblica autonoma caucasica abitata dai Kabardini autoctoni e dai Balcari di etnia turca.
[17] Capitale della Kabardino-Balkaria.
[18] Šamil' Salmanovič Basaev, leader terrorista ceceno ucciso nel 2006.
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