16 febbraio 2012, 15.15
Il numero di crimini di tipo terroristico in Russia nel 2011, secondo i dati dello FSB della Federazione Russa, ha assommato a 365. Al ministero degli Interni della Federazione Russa dichiarano di aver registrato nello scorso anno 622 crimini di tipo terroristico. Nel fare le statistiche entrambi gli enti mettono a parte il Caucaso del Nord.
Il ministero degli Interni ha registrato un numero di crimini di tipo terroristico più alto di quello dello FSB
Se nel 2010 in Russia furono compiuti 779 crimini di tipo terroristico, nel 2011 ne sono stati compiuti 365, ha dichiarato, intervenendo il 15 febbraio alla seduta del Nacional'nyj Antiterrorističeskij Komitet [2] (NAK), il direttore dello FSB della Federazione Russa, il generale d'armata Aleksandr Bortnikov. "Tuttavia, nonostante le misure intraprese, il livello di minaccia di tipo terroristico nel nostro paese resta abbastanza alto", – ha riconosciuto Bortnikov.
Secondo i dati del ministero degli Interni, su 622 crimini di tipo terroristico registrati nel 2011 il numero di atti direttamente terroristici è diminuito del 6,5% e assomma a 29 casi.
Ricordiamo che il 7 febbraio il presidente della Federazione Russa Dmitrij Medvedev ha dichiarato al collegio dello FSB che nel 2011 in Russia sono stati sventati 94 crimini "terroristici" e non ha escluso che nel periodo pre-elettorale i militanti del Caucaso del Nord possano attivarsi.
I dati sul numero di crimini di tipo terroristico sventati enunciati pubblicamente da Medvedev sono stati confermati da Aleksandr Bortnikov.
Tra questi ha rammentato gli attentati al treno ad alta velocità "Sapsan" [3] (sventato a luglio dello scorso anno, come sospettati della preparazione di questo crimine sono stati arrestati quattro nativi del Caucaso del Nord), alla moschea centrale di Machačkala [4] (il 25 ottobre 2011 presso la centrale "Moschea del Venerdì" fu scoperta una bomba di potenza equivalente a 1,5 kg di tritolo), al centro commerciale di Chasavjurt [5] (il 17 agosto 2011 gli artificieri disinnescarono in un automobile presso il centro commerciale Kirgu un ordigno esplosivo da cento chili con chiodi di costruzione come elementi offensivi e l'atto terroristico, come dichiararono gli agenti delle strutture armate, si riuscì ad evitare grazie alla vigilanza della popolazione) e ad una serie di oggetti vitali in varie regioni della Russia.
Secondo Bortnikov, 48 leader dei militanti sono stati uccisi da agenti delle strutture armate russe nel 2011, tra cui tre emissari di al-Qā´ida. Inoltre, a suo dire, sono stati uccisi 297 membri attivi di formazioni armate illegali. Sono stati arrestati 660 banditi e loro finacheggiatori, tra cui 13 leader delle organizzazioni religiose estremiste, ha fatto notare il generale dello FSB.
Secondo le informazioni del presidente della Corte Suprema Vjačeslav Lebedev, nell'anno passato per crimini di tipo terroristico sono state condannate 32 persone, riferisce la ITAR-TASS.
Come fanno notare allo FSB, nel 2011 si è riusciti a far tornare 49 militanti alla vita civile grazie a trattative. In una serie di repubbliche del Caucaso del Nord è stato organizzato da parte degli organi di potere il lavoro delle commissioni per la collaborazione all'adattamento alla vita civile di persone che hanno deciso di abbandonare l'attività terroristica ed estremista. Al momento presente, secondo i dati della NAK, quasi altre 90 persone sono inclini a deporre le armi volontariamente, si dice in un counicato sul sito della NAK.
Al ministero degli Interni della Federazione Russa fanno notare che la lotta al terrorismo resta tra gli indirizzi di azione prioritari di tutte le forze dell'ordine e i servizi segreti del paese. Al ministero sottolineano che il lavoro per l'innalzamento del livello di difesa degli oggetti vitali e dei luoghi di aggregazione dei cittadini, per la prevenzione di atti terroristici, per l'identificazione di chi vi prende parte e per l'indebolimento della base finanziaria del terrorismo è condotto insieme allo FSB russo.
Nell'informativa del ministero degli Interni della Federazione Russa enunciata il 10 febbraio alla seduta allargata del collegio sui risultati dell'operato nel 2011 si indice che 54 crimini di tipo terroristico sono stati sventati da agenti delle forze dell'ordine nel distretto federale del Caucaso del Nord.
Tra l'altro si fa notare che il ministero degli Interni russo, utilizzando le possibilità della Direzione Centrale creata nel distretto, ha realizzato con più razionalità e qualità la pianificazione e la conduzione di operazioni complessive speciali di profilassi. Di conseguenza il livello di criminalità si è abbassato praticamente in tutti i soggetti del distretto ad esclusione della Repubblica del Daghestan. Il numero di fenomeni di tipo terroristico in Cecenia è diminuito 1,6 volte e nella Repubblica di Inguscezia 3,5 volte, si dice in un comunicato sul sito del ministero degli Interni della Federazione Russa.
Per numero di vittime nel conflitto armato nel Caucaso del Nord è in testa il Daghestan
Faremo notare che, secondo i risultati dei conteggi di "Kavkazskij uzel", basati sui propri materiali e su notizie di fonti pubbliche, nel 2011 le vittime del conflitto armato che va avanti nel Caucaso del Nord sono state non meno di 1.378, tra cui 750 persone uccise e come minimo 628 ferite. Tra gli uccisi ci sono stati 176 civili.
Va riconosciuto che la statistica fatta non può riflettere con il cento per cento di precisione il numero delle vittime. Non tutti i dati finiscono nei notiziari. Non sempre è possibile verificare quanto corrispondano alla realtà le dichiarazioni delle forze dell'ordine.
Il primato tra le regioni del Caucaso del Nord per quantità di vittime nel 2011 appartiene al Daghestan, dove il numero totale di vittime del conflitto non è inferiore a 824 persone, tra cui 413 morti. Nel 2010 sul territorio della repubblica il numero totale delle vittime del conflitto assommava a 685, di cui 378 uccisi e 307 feriti.
Al secondo posto c'è la Cecenia con 201 vittime, tra cui 95 uccisi e 106 feriti. Nel 2010 sul territorio della repubblica furono registrate più vittime – 250, tra cui 127 uccisi e 123 feriti. Anche in Inguscezia, secondo gli stessi conteggi, è stata registrata una diminuzione del numero di vittime da 326 (134 uccisi e 192 feriti) nel 2010 a 108 (70 uccisi e 38 feriti) nel 2011.
Nei dati finali del ministero degli Interni non si rammenta la situazione in Kabardino-Balkaria, che, secondo i dati di "Kavkazskij uzel", occupa il terzo posto per numero di vittime nel 2011 (173, di cui 129 uccisi e 44 feriti) mentre nel 2010 la statistica di "Kavkazskij uzel" conteneva notizie di 161 vittime: allora furono uccise 79 persone e 82 furono ferite.
Per quanto riguarda gli atti terroristici, in conseguenza di 15 auto-esplosioni compiute da kamikaze nel 2011 sul territorio del distretto federale del Caucaso del Nord e a Mosca (atto terroristico di Domodedovo), secondo i dati di "Kavkazskij uzel", sono morte 64 persone e come minimo 224 sono state ferite.
Nota della redazione: vedi anche le notizie "I servizi segreti ritengono i leader dell'"Emirato del Caucaso" mandanti della mancata esplosione del treno "Sapsan"", "HAK: in Inguscezia è stato ucciso uno dei leader dell'"Emirato del Caucaso", l'erede di "Magas" [6]", "All'aeroporto di Domodedovo è stata onorata la memoria delle vittime dell'atto terroristico del 24 gennaio 2011".
"Kavkazskij uzel", http://www.kavkaz-uzel.ru/articles/201284/ (traduzione e note di Matteo Mazzoni)
Note
[1] Federal'naja Služba Bezopasnosti (Servizio Federale di Sicurezza), il principale servizio segreto russo.
[2] Comitato Antiterroristico Nazionale (il corsivo è mio).
[3] "Falco Pellegrino", in servizio tra Mosca e Pietroburgo.
[4] Capitale del Daghestan.
[5] Villaggio del Daghestan ai confini con la Cecenia.
[6] Ali Musaevič Taziev, numero 2 dell'"Emirato del Caucaso".
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