23 novembre 2008

Beslan: sempre più strage di Stato?

Terroristi-agenti


Dettagli sconosciuti della tragedia di Beslan



Le indagini sull’atto terroristico di Beslan vanno avanti già da più di quattro anni. Ma finora non c’è una risposta chiara a una delle domande principali: quanti terroristi c’erano in realtà a Beslan e chi erano? Secondo le indagini, il gruppo terroristico era composto da 32 militanti. L’identità della maggior parte dei militanti è stata stabilita dalle impronte digitali. Tutti questi terroristi, cioè, sono stati schedati in tempi diversi dall’UBOP [1] e dall’UFSB [2] regionali del Caucaso settentrionale, sono stati spiccati mandati di cattura federali nei loro confronti, sono stati incarcerati e arrestati più volte e alcuni sono stati perfino condannati.

Il terrorista Chodov

Nel 1997 Vladimir Chodov, residente nel villaggio osseto di Èl’chotovo [3], ha compiuto azioni violente nei confronti degli abitanti di Majkop [4]. E’ stato avviato il procedimento penale n. 7154 e nei confronti di Chodov è stato spiccato un mandato di cattura.

Nell’agosto del 1998 l’UVD [5] della città di Majkop ha inviato una lettera a proposito del mandato di cattura al capo dello ROVD [6] della RSO-A [7] della provincia Kirovskij R. Тuaev (il villaggio di Èl’chotovo si trova nel territorio della provincia Kirovskij in Ossezia del Nord). Il capo dello ROVD della provincia Kirovskij Tuaev ha risposto che “il ricercato Chodov non è stato individuato nel territorio di competenza”.

Peraltro ci sono non poche testimonianze del fatto che Chodov soggiornasse periodicamente all’indirizzo di residenza in casa di sua madre. In effetti nel 2002, secondo la deposizione della madre, Chodov venne a Èl’chotovo ai funerali del fratello minore. Fra l’altro a questi funerali Chodov fu portato e riportato via da agenti dell’UBOP della repubblica. I vicini dei Chodov ricordavano bene questo fatto, in quanto ai funerali avvenne una lite: Vladimir Chodov, convertitosi all’Islam, costrinse a seppellire il fratello secondo i riti musulmani [8].

Nell’agosto del 2003 al vice capo dell’UBOP del ministero degli Interni della RSO-Alanija R.G. Sochiev fu inviato un fax dell’UVD della città di Majkop con l’ordine di arrestare Chodov. Allo stesso tempo, secondo il rapporto del capo della sezione dell’UUR [9] del ministero degli Interni della RSO-Alanija V.K. Gončarov, Sochiev gli comunicò per telefono che Chodov si trovava nel territorio dell’Ossezia del Nord, dopodiché il ministero degli Interni della RSO-Alanija inviò via fax a Sochiev l’ordine di arrestare Chodov.

Tuttavia, dopo una verifica compiuta dopo l’atto terroristico di Beslan, è risultato che nel resoconto della corrispondenza in entrata dell’UBOP del ministero degli Interni della RSO-Alanija non c’è traccia della ricezione di questi due fax con l’ordine di arrestare V. Chodov. Ma nel resoconto delle persone arrestate e incarcerate i fogli dell’anno 2003 sono stati strappati e sono stati strappati anche i fogli del quaderno di lavoro degli uomini di servizio in quel periodo.

Nel 2003 l’ordine di cattura per Chodov fu trasmesso dall’UVD della città di Majkop allo ROVD della provincia Kirovskij. Nel resoconto delle operazioni di ricerca del 18.11.03, steso dal procuratore della provincia Kirovskij G.B. Guriev, sono indicati cinque ordini di cattura per Chodov, ma “dopo aver condotto operazioni di ricerca non si è riusciti ad individuare il luogo in cui si trova Chodov V.A. e ad arrestarlo”.

Il vice capo dell’UBOP dell’Ossezia del Nord Sochiev ha deposto al tribunale della provincia Pravoberežnyj sulla vicenda di Beslan: “Nel gennaio del 2004 sulla base di una soffiata fu scoperto un appartamento con documenti ed elementi di prova che confermavano la sua (di V. Chodovnota dell’autrice [10]) partecipazione a un atto terroristico (l’esplosione di un ordigno presso la Gamid-bank a Vladikavkaz [11] nel gennaio del 2004 - n.d.a.). Dopo di che nei confronti di questi (Chodov - n.d.a.) fu spiccato un mandato di cattura federale. Ma tutti questi documenti… ce li ha presi lo FSB. E non abbiamo più indagato su questo caso”.

Dopo l’atto terroristico di Beslan gli inquirenti chiesero informazioni al ministero degli Interni della repubblica di Inguscezia sui terroristi uccisi a Beslan e identificati. Dalla risposta a questa domanda del capo dell’ÈKC (èkspertno-kriminalističeskij centr [12]) del ministero degli Interni della Repubblica di Inguscezia consegue che nella loro banca dati non ci sono mai state i dati dattiloscopici di V. Chodov*.

Alla Corte Suprema dell’Inguscezia sulla vicenda di Beslan il testimone A.N. Kartoev (direttore della sezione dello FSB della provincia di Malgobek [13] in Inguscezia) ha dato la seguente deposizione: “V. Chodov ha partecipato all’attacco a Nazran’ [14] del 21-22 giugno 2004. Con lui alcune persone. Su questo lavora sia la nostra sia la vostra amministrazione (l’UFSB osseto - n.d.a.)…»

In tutto il periodo in cui è stato ricercato (dal 1997 al 2004) Chodov è stato arrestato ufficialmente solo una volta – il 19.07.2000 – dagli agenti dell’UVD della città di Pjatigorsk [16]. Ma lo rilasciarono.

Subito dopo l’atto terroristico di Beslan il procuratore della RSO-Alanija Bigulov dette ordine di verificare il lavoro svolto dall’UBOP del ministero degli Interni della RSO-Alanija per rintracciare il luogo in cui si trovava V. Chodov dal 1997 al 2004. Bigulov dette anche ordine di verificare “ogni tipo di registrazione dell’invito a Chodov a una collaborazione segreta e di verificare presso gli organi di controllo interno le informazioni sui contatti di agenti dell’UBOP e dello ROVD della provincia Kirovskij con Chodov”. Finora i risultati delle verifiche del procuratore non sono pervenuti.

Per informazione:

Nel 2003 (quando V. Chodov era ricercato così vanamente) lo FSB della provincia Kirovskij era diretto da Oleg Gajdenko. Ma a giugno del 2004 questi fu mandato a dirigere lo FSB della provincia Pravoberežnyj [16], il cui capoluogo è la città di Beslan. Dopo l’atto terroristico di Beslan Oleg Gajdenko non solo non fu licenziato, ma fu messo a capo della sezione per la lotta al terrorismo dell’UFSB della RSO-Alanija. E dopo qualche anno fu promosso nell’apparato centrale dello FSB della Federazione Russa a Mosca.

Il terrorista Kamurzoev

Nel luglio del 2004 il primo vice capo del GUBOP [17] dello SKM [18] del ministero degli Interni della Federazione Russa Ju.N. Demidov, inviato in Ossezia del Nord e in Inguscezia allo scopo di prevenire atti terroristici con la presa di un grande numero di ostaggi, trasmise ai corrispondenti organi delle repubbliche i dati dattiloscopici dell’intero gruppo dei terroristi. Tra queste quelle di Vladimir Chodov e Sultan Kamurzoev.

Tra i materiali sulla vicenda c’è un’attestazione, firmata dal capo del GIC (Glavnyj Informacionnyj centr [19]) del ministero degli Interni della Federazione Russa V.I. Krasavčikov, che Kamurzoev fu arrestato dallo SO [20] del VOVD [21] della provincia di Groznyj nel 2000 e fu inviato al SIZO [22] di Stavropol’ [23] come sospetto di partecipazione a una formazione armata illegale.

Non di meno nel 2004 Kamurzoev si trovava in libertà, il suo cadavere fu identificato a Beslan dalle impronte digitali.

Alla richiesta degli inquirenti (che indagano sull’atto terroristico di Beslan) di fornire materiali sull’arresto di Kamurzoev nel 2000 dallo ROVD di Groznyj è giunta una risposta fin troppo strana firmata dall’agente dello ROVD di Groznyj Arsapkaev: “Nei resoconti delle informazioni sui crimini non ci sono notizie Kamurzoev S.M.”. La stessa identica risposta ha dato il capo del PVS [24] dello ROVD di Groznyj Jangulbaev: “Non ci sono notizie del cittadino Kamurzoev S.M.”.

Il terrorista Pošev

Adam Pošev è un altro terrorista di Beslan identificato dalle impronte digitali. Viveva a Malgobek (Inguscezia) ed era stato caratterizzato dal capo della MOB (milicija obščestvennoj bezopasnosti [25]) dello ROVD di Malgobek M.K. Muružev come “persona dal comportamento sospetto e seguace della tendenza religiosa wahhabita [26]”.

Data del profilo – 02.08.2004. Per chi e per quale motivo Muružev abbia scritto questo profilo un mese prima dell’atto terroristico di Beslan non è stato chiarito dagli inquirenti. Tuttavia le impronte digitali di Adam Pošev erano state ricevute dagli organi del ministero degli interni inguscio già nel maggio del 2001. Fra l’altro gli inquirenti hanno ricevuto la scheda dattiloscopica di Pošev dal vice capo dell’UBOP del ministero degli Interni della RSO-Alanija Sochiev. Il che è strano. Adam Pošev non ci ha mai vissuto e secondo i dati ufficiali accessibili non è mai stato arrestato da agenti del ministero degli Interni della RSO-Alanija. Nei suoi confronti non era neanche stato spiccato un mandato di cattura federale.

Il terrorista Achmedov

Achmedov Chizrail Chansoltanovič [27] viveva nella provincia di Nožaj-Jurt [28] in Cecenia (nel villaggio di Bil’ty). Le sue impronte digitali furono registrate dall’UVD della Repubblica Cecena, fu arrestato. Dopo qualche tempo si trovava in libertà e fu spiccato un mandato di cattura federale nei suoi confronti dallo stesso UVD ceceno ai sensi dell’art. 208, comma 2 del Codice Penale della Federazione Russa [29]. A tal proposito nei materiali dell’indagine su Beslan c’è un’attestazione, firmata dal capo del GIC (glavnyj informacionnyj centr [30]) del ministero degli Interni della Federazione Russa V.I. Krasavčikov.

Il terrorista Šebichanov
Non molto tempo prima della tragedia di Beslan (l’8 luglio 2004) Majrbek Šebichanov, venticinquenne abitante del villaggio inguscio di Psedach, era imputato di un processo per un attacco a militari russi. Secondo l’accusa Šebichanov era il vice comandante di una grande formazione armata illegale. In conseguenza di un attacco e dell’esplosione di una macchina sei soldati russi erano rimasti uccisi e sette erano rimasti feriti in modo più o meno grave. Il collegio dei giudici della Corte Suprema dell’Inguscezia assolse Šebichanov con formula piena. Questi fu rimesso in libertà, ma il 3 settembre 2004 il suo corpo fu trovato e identificato dalle impronte digitali tra i militanti morti.

I terroristi M. Cečoev e B. Cečoev

Secondo gli inquirenti all’atto terroristico di Beslan presero parte Cečoev Mussa Ischakovič e Cečoev Bejal Baširovič. Nel 1995 il tribunale cittadino di Mosca condannò entrambi gli Cečoev a lunghe pene detentive per aver preso in ostaggio il moscovita A.S. Agafonov. Tuttavia neanche gli Cečoev finirono in mano ai secondini. Da Mosca gli agenti dello FSB della Federazione Russa li portarono in Cecenia**, a quanto pare in cambio di cittadini russi in ostaggio dei militanti. Là furono rimessi in libertà. In seguito, secondo le deposizioni di agenti dello ROVD della provincia di Malgobek, uno degli Cečoev (Mussa) diventò capo di una NVF (nezakonnoe vooružënnoe formirovanie [31]). Nel 2003 questi fu arrestato e condotto allo ROVD della provincia di Malgobek. Gli furono prese le impronte digitali. Poi, in circostanze non chiarite, Cečoev si trovò di nuovo in libertà. Non molto tempo prima dell’atto terroristico di Beslan, nell’estate del 2004, Cečoev fu ferito durante un’operazione speciale. Riuscì a scappare.

Il terrorista Ataev

Durante questa operazione speciale (nell’estate del 2004, quando fu ferito Mussa Cečoev - n.d.a.) gli agenti delle forze dell’ordine dell’Inguscezia catturarono due militanti – Mëdov e Ataev. Questo fatto è stato confermato alla Corte Suprema dell’Inguscezia (in uno dei tre processi sull’atto terroristico di Beslan – n.d.a.) dal capo della polizia criminale della provincia di Malgobek B.Ch. Evloev: “Scoprimmo una banda guidata da Cečoev, due di essi furono arrestati da noi il 28.08.04, quelli, che presero parte all’attacco a Beslan: Mëdov e Ataev. Questi avevano ammesso pienamente di aver preso parte all’attacco a una base in Inguscezia e di essere membri della banda di Cečoev”.

Tuttavia! Sia Mëdov, sia Ataev (anch’egli partecipante alla presa della scuola di Beslan identificato dalle impronte digitali) nell’agosto del 2004 furono rimessi in libertà senza essere incriminati. Perché? A questa domanda il testimone Evloev ha risposto che “effettivamente sono stati rilasciati, ma la domanda non va fatta a lui”. Il giudice Gazdiev, che presiedeva il processo, ha indirizzato questa domanda alla procura. Ma il rappresentante della procura Dmitrienko non ha fatto chiarimenti su questa importantissima questione.

Il terrorista Toršchoev

Nel 1999 nei confronti di Isa Toršchoev fu spiccato un mandato di cattura perché era sospettato di aver commesso crimini previsti dall’art. 162, comma 3 del Codice Penale della Federazione Russa (banditismo) e dall’art. 222, comma 1 del Codice Civile della Federazione Russa (acquisto illegale e detenzione di armi). Isa Toršchoev fu arrestato dallo SO (sledstvennyj otdel) dello ROVD di Terek in Kabardino-Balkarija [32], tuttavia fu condannato solo sulla base dell’art. 222, comma 1 a 2 anni di detenzione con la condizionale. Durante le indagini sull’atto terroristico di Beslan fu accertato che “per motivi infondati Toršchoev I.D. non fu incriminato né condannato ai sensi dell’art. 162, comma 3 del Codice Penale della Federazione Russa, mentre i suoi complici ebbero furono condannati a 8 anni di detenzione con la confisca dei beni”. In casa di Toršchoev durante la perquisizione furono trovati: “una carabina con mirino ottico e cartucce, una pistola con silenziatore senza numero di serie e con cartucce, granate F-1 – 3 pezzi, una pistola a gas trasformata in arma da fuoco sul modello Makarov. Tutte le armi trovate erano pronte all’uso”. Tuttavia Toršchoev in tribunale sostenne che “queste armi erano state introdotte di nascosto da lui”. Il tribunale ritenne credibile questa affermazione, e considerò pure che Toršchoev “aveva solo 19 anni e un trauma cranico”. Il tribunale non inviò le armi trovate all’esame balistico come prove degli omicidi da lui commessi.

Fra l’altro ben presto anche gli altri compagni di Toršchoev furono posti in libertà condizionata prima dei termini previsti. La cosa è importante! Non andarono alla polizia nei luoghi di residenza come condannati in libertà condizionata, ma comunque non furono spiccati mandati di cattura nei loro confronti.

Il terrorista Kulaev

Secondo gli inquirenti, alla presa di ostaggi a Beslan presero parte i due fratelli Kulaev – Chanpaša e Nurpaša. Com’è noto, Nurpaša Kulaev è l’unico terrorista di Beslan preso vivo. Più volte abbiamo tentato di ottenere dagli inquirenti i protocolli degli interrogatori: da chi, come, a che ora e in quali circostanze il 3 settembre 2004 fu catturato N. Kulaev. Il fatto è che la versione ufficiale (Kulaev sarebbe saltato dalla finestra della mensa della scuola di Beslan alle 13.30 del 3 settembre) non regge alcuna critica. A quell’ora alla finestra della mensa c’era una grata esterna, che fu strappata dall’intelaiatura da un carro armato. Ciò fu fatto dopo le 16 del 3 settembre 2004 e attraverso questa finestra gli uomini dei corpi speciali dello FSB entrarono nella scuola. La richiesta delle vittime agli inquirenti, stranamente, è stata in parte soddisfatta. Quattro anni dopo l’atto terroristico i procuratori ci hanno promesso di INTERROGARE quelli che arrestarono Kulaev!

Nei confronti di Chanpaša Kulaev nel 2001 fu aperto un procedimento penale ai sensi dell’art. 208, comma 2 del Codice Penale della Federazione Russa (per la sua partecipazione a una NVF con tre complici). Tuttavia l’inquirente dello FSB russo per la Repubblica Cecena D.A. Filippenko pose a parte il procedimento penale nei confronti di Ch. Kulaev (procedimento penale n. 108/28) e nel dicembre del 2001 deliberò di stralciare questo procedimento penale “in conseguenza del mutamento della situazione, per via della pedita <> di pericolosità sociale” e dette disposizione alla procura: “togliere le misure di custodia nei confronti di Kulaev Ch.”.

La procura cecena tentò di impugnare la delibera dell’inquirente dello FSB. Fece appello, ma per qualche motivo non si interessò del suo ulteriore destino. Secondo i materiali sulla vicenda, l’appello della procura contro la liberazione di Kulaev dal carcere non fu esaminato. E nell’agosto del 2004 Ch. Kulaev prese parte alla presa della scuola di Beslan.

Il 33° terrorista

Molti testimoni tra gli ex ostaggi durante le indagini e ai processi sull’atto terroristico di Beslan hanno detto di non riconoscere tra i terroristi morti quelli che in realtà presero parte alla presa della scuola n. 1 [33]. Perciò le vittime hanno insistito perché fosse data loro la possibilità di identificare i terroristi sulla base delle loro fotografie non professionali [34]. Nonostante il fatto che queste fotografie fossero in possesso degli inquirenti, non sono mai state mostrate alle vittime per l’identificazione.

Tra i militanti mancanti quello che gli ex ostaggi ricordano più spesso è un terrorista di nome Ali, di bassa statura, con un’orribile cicatrice шрамом da un orecchio al collo sotto il mento. Questo Ali ebbe un ruolo significativo tra i terroristi, fra l’altro condusse le trattative con un rappresentante del quartier generale operativo, l’agente dell’UFSB osseto Zanignov. Questo Ali non è stato trovato tra i terroristi morti. Le vittime suppongono che Ali abbia potuto fuggire dalla scuola di Beslan. A giudicare dalle domande dell’inquirente della procura I. Tkačëv e alla risposta a queste domande del facente funzione di capo dell’UFSB della RSO-А V. Levitskij, neanche gli inquirenti sono certi della morte del terrorista Ali.

“In conseguenza delle ORM (operativno-razysknye meroprijatija [35]n.d.a.) poste in atto per stabilire l’identità del terrorista che faceva parte della banda che compì il sequestro di ostaggi il 1.09.2004 nella città di Beslan, e che aveva, stando alle deposizioni delle vittime, una notevole cicatrice dallo zigomo al collo, nel campo visivo dell’Amministrazione (dello FSB della RSO-A - n.d.a) è capitato tal Dir’jasov Ruslan, soprannominato Direz [36], nome musulmano Sejfula [37], anno di nascita presunto 1976, nativo del villaggio di Samaški [38].

Secondo i dati operativi ricevuti, nel periodo dal 2000 al 2002 Dir’jasov R. entrò a far parte della banda al comando di Ibragimov Ramzan, in cui entrò a far parte Chučbarov R.T. (nell’agosto del 2004-го guidò i terroristi di Beslann.d.a.). In stretto legame con Dir’jasov R. è Machauri Rustam (soprannominato Orso), residente ad Assinovskaja [39], membro della detta banda. Nel 2002 Dir’jasov R. sarebbe stato arrestato da agenti della sezione della Repubblica Cecena dell’UFSB russo nella provincia di Ačchoj-Martan [40], tuttavia dopo breve tempo fu rilasciato.

Con operazioni di verifica compiute congiuntamente all’UFSB russo della Repubblica Cecena non si è riusciti a stabilire il luogo nelle province di Sunža [41] o di Ačchoj-Martan in cui Dir’jasov R. potrebbe trovarsi…”

Conclusioni

Tra i materiali delle indagini sull’atto terroristico di Beslan ci sono attestazioni per ogni terrorista identificato. A tutti i terroristi di Beslan alla voce “imputazioni” per qualche motivo è scritto: “Non processabile sulla base del par. 1 del comma 1 dell’art. 24 del Codice di Procedura Penale della Federazione Russa”.

Ciò significa che i procedimenti penali contro tutte queste persone o non sono stati avviati a ragion veduta o sono stati bloccati. Con una sola motivazione – “il fatto non sussiste”. In tal modo i criminali, che in realtà avrebbero dovuto trovarsi nel SIZO o scontare una condanna in carcere, nell’agosto del 2004 hanno potuto formare una banda armata e compiere l’attacco alla scuola di Beslan***.

Com’è potuta succedere una cosa del genere? Ho solo una spiegazione: questi cosiddetti terroristi di Beslan erano agenti dei nostri servizi segreti – l’UBOP e lo FSB. Di questo testimoniano i dettagli delle loro biografie riportati sopra.

Chi sa le risposte

In realtà tutte le domande vanno indirizzate al vice ministro degli Interni, il generale Michail Pan’kov e all’ex vice direttore dello FSB, il generale Vladimir Anisimov. L’uno e l’altro hanno preso parte attivamente all’operazione antiterroristica di Beslan in qualità di autorevoli “consulenti”. L’uno e l’altro hanno curato la creazione di una rete di agenti nel Caucaso. L’uno e l’altro, nonostante le insistenti richieste delle vittime dell’atto terroristico di Beslan, non sono stati chiamati a testimoniare in giudizio.

* Le impronte digitali c’erano. Vedi il capitolo seguente “Il terrorista Kamurzoev”.

** Dati tratti dai materiali del processo.

*** Il modus operandi delle forze dell’ordine del Caucaso settentrionale è tale che solo per un sospetto di attività terroristica una persona che finisce in mano agli inquirenti riceve una condanna enorme. Non ha chance di essere rimesso in libertà, neanche se non è colpevole. Nel caso dei “terroristi di Beslan” questo ferreo principio per qualche motivo non è stato applicato.

Èlla Kesaeva
co-presidente dell’organizzazione sociale pan-russa “La voce di Beslan” – articolo speciale scritto per la “Novaja gazeta”

20.11.2008, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2008/86/00.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Upravlenie po Bor’be s Organizovannoj Prestupnost’ju (Direzione per la Lotta alla Criminalità Organizzata).

[2] Upravlenie Federal’noj Služby Bezopasnosti (Direzione del Servizio Federale di Sicurezza), cioè l’amministrazione locale del principale servizio segreto, lo FSB (Federal’naja Služba Bezopasnosti – “Servizio Federale di Sicurezza).

[3] Nella parte nord-occidentale dell’Ossezia del Nord.

[4] Capitale della “repubblica autonoma” caucasica di Adighezia.

[5] Upravlenie Vnutrennich Del (Direzione degli Affari Interni), leggasi “polizia”.

[6] Rajonnoe Otdelenie Vutrennich Del (Sezione Provinciale degli Affari Interni).

[7] Respublika Severnaja Ossetija-Alanija (Repubblica dell’Ossezia del Nord-Alania; Alania è il nome osseto della regione).

[8] La maggior parte degli osseti è di religione cristiana ortodossa.

[9] Upravlenie Ugolovnogo Rozyska (Direzione per la Ricerca dei Criminali).

[10] Anche i rilievi grafici sono dell’autrice, dove non diversamente specificato.

[11] Capitale dell’Ossezia del Nord.

[12] “Centro di Esperti di Criminologia” (il corsivo è mio).

[13] Città dell’Inguscezia settentrionale.

[14] Ex capitale dell’Inguscezia.

[15] Città della Russia meridionale.

[16] “Della riva destra (del fiume Terek)”.

[17] Glavnoe Upravlenie po Bor’be s Organizovannoj Prestupnost’ju (Direzione Centrale per la Lotta alla Criminalità Organizzata).

[18] Služba Kriminal’noj Milicii (Servizio di Polizia Crimninale).

[19] “Centro di Informazione Principale” (il corsivo è mio).

[20] Sledstvennyj Otdel (Sezione Investigativa).

[21] Vremennyj Otdel Vnutrennich Del (Sezione Temporanea degli Affari Interni).

[22] Sledstvennyj IZOljator (Carcere di Custodia Cautelare).

[23] Città della Russia meridionale.

[24] Pasportno-Vizovaja Sistema (Ufficio Passaporti e Visti).

[25] “Milizia per la Sicurezza Sociale”.

[26] Ma in Russia “wahhabita” sta ormai per “estremista islamico”, in generale…

[27] I russi vengono indicati ufficialmente con l’ordine cognome-nome-patronimico.

[28] Provincia della Cecenia orientale.

[29] Si tratta di partecipazione a formazioni armate illegali.

[30] La ripetizione non necessaria è nell’originale (il corsivo è mio).

[31] “Formazione Armata Illegale” (il corsivo è mio).

[32] Repubblica caucasica ad ovest dell’Ossezia del Nord. Terek è nella parte occidentale.

[33] Le scuole russe non hanno nome, sono semplicemente numerate…

[34] La scuola fu presa il 1 settembre durante i festeggiamenti del “Giorno della Conoscenza” (il primo giorno di scuola) e moltissimi familiari degli scolari erano lì con le macchine fotografiche.

[35] “Misure di Ricerca Operative”.

[36] Direz è anche il nome di un fungicida, ma la coincidenza è senz’altro casuale.

[37] Riproduco la grafia cirillica, forse Seifullah sarebbe più coerente.

[38] In Cecenia, ad ovest di Groznyj.

[39] Villaggio non lontano da Samaški.

[40] Città della medesima zona.

[41] Nella Cecenia occidentale.

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