10 novembre 2010

Lo FSB: tanto inefficiente e corrotto quanto ipernutrito e incontrollato

FSB: più in alto solo la propria gente?




Le decisioni sullo stanziamento di denaro per la struttura più chiusa delle forze armate vengono prese da “ex” colleghi o da colleghi attivi. Chi in realtà controlla l'attività del Servizio Federale di Sicurezza


La “Novaja gazeta” continua a studiare la corporazione statale più chiusa – lo FSB: una struttura statale costosa, che si trova fuori dalla zona di controllo pubblico, con una massa di agenti corrotti, che si ritengono un élite. Chi e come in generale controlla l'“ufficio”? Chi prende decisioni sul suo ulteriore finanziamento? Chi verifica per cosa è uscito il denaro? Per quel che riguarda il denaro – è in generale una storia a se, in quanto la colonna inerente del bilancio è segreta e inaccessibile al contribuente e alle organizzazioni sociali. Tra l'altro le spese per i servizi segreti crescono di anno in anno – proviamo a commisurare questa dinamica con i successi dei cekisti [1].

Con chi abbiamo a che fare in realtà

Secondo la Costituzione e la Disposizione sullo FSB, i cekisti sono sottoposti al presidente e al governo. Come si attua questa dipendenza e se Medvedev e Putin gli facciano lavate di capo non è noto. Di anno in anno ci mostrano immagini televisive ben laccate, quando davanti al presidente di turno siede con delle carte il direttore dello FSB di turno e fa energicamente rapporto dei successi. Peraltro il contribuente non è in grado di verificare quanto questi release corrisponda alla realtà.

E si ha un qualche teatro dell'assurdo: atto terroristico – rapporti sui militanti eliminati – versamenti finanziari – di nuovo atto terroristico. Giudicate da soli.

Anno 2004: l'allora premier Fradkov (ora capo dello SVR [2]) comunicò i sussidi ulteriori stanziati dal governo per il mantenimento dello FSB.

A febbraio in un vagone del metrò di Mosca è entrato in azione un ordigno esplosivo. Sono morte 41 persone, ne sono rimaste ferite 250. In seguito una bomba è esplosa alla stazione del metrò “Rižskaja” [3] (10 morti e 33 feriti).

Il 22 giugno dello stesso anno più di 500 militanti hanno compiuto un assalto a edifici amministrativi e a strutture del ministero degli Interni in Inguscezia: sono morte 78 persone, 114 persone sono rimaste ferite. Tra i morti ci sono 35 agenti di polizia e cinque impiegati della Procura.

1 settembre: presa di una scuola a Beslan da parte di militanti e in seguito inefficace liberazione degli ostaggi – centinaia di morti. Comandavano l'operazione i generali dello FSB Proničev (ora è a capo del servizio di frontiera) e Anisimov. Nessuna delle alte personalità ha avuto punizioni e Proničev, al contrario, è stato decorato per decreto segreto di Putin.

2005: il ministro delle Finanze Kudrin ha dichiarato che le spese per il ministero degli Interni, lo FSB, lo SVR, lo FSO [4] cresceranno di 50 miliardi di rubli [5], che andranno per l'equipaggiamento tecnico e la preparazione degli specialisti.

12 giugno – esplosione sulla ferrovia nella regione di Mosca – sono deragliati 4 vagoni del treno n. 382 Groznyj-Mosca. Sono rimaste ferite 42 persone.

Il 1 luglio a Machačkala [6] è stato messo in azione un ordigno esplosivo di potenza equivalente a circa 7 kg di tritolo – sono morti 11 militari, 26 sono rimasti feriti.

Il 13 ottobre 180 militanti hanno attaccato strutture delle forze armate a Nal'čik: sono morti 12 civili e 35 poliziotti.

2006: intervenendo al collegio dello FSB, Putin ha ringraziato la dirigenza e i semplici agenti per il coscienzioso adempimento del proprio dovere e ha promesso di aumentare le spese per la sicurezza del 27%.

21 agosto – esplosione al mercato Čerkizovskij a Mosca. Sono morte 14 persone, ne sono rimaste ferite 61.

2007: per decreto di Putin il finanziamento dello FSB è aumentato di un terzo e gli stipendi degli agenti di un quarto. Il presidente ha comunicato anche che gli acquisti di armi per lo FSB aumenteranno del 20% e le spese per le costruzioni del 73%.

Il 13 agosto in conseguenza dell'esplosione della massicciata ferroviaria si è verificato l'incidente del treno “Nevskij Èkspress”. La potenza dell'ordigno esplosivo equivaleva a 2 kg di tritolo. Sono rimaste ferite 60 persone.

Nei due anni successivi a spese dei contribuenti russi lo FSB ha comprato centinaia di costose auto straniere, tra cui le limousine di rappresentanza Mercedes-Benz S-600 Long per 12,5 milioni di rubli [7], Mercedes-Benz S-600 L per 7,5 milioni [8], Mercedes-Benz S 500L 4 Matic per 6,5 milioni [9] (per i dettagli si veda il n. 46 della “Novaja gazeta” del 2010).

2008: per decreto del presidente il direttore dello FSB Patrušev è nominato segretario del Consiglio di Sicurezza.

– Questi non sono stati gli anni più facili, ma questi ha svolto con onore i propri compiti, – notò Medvedev.

All'incontro con i direttori dei mezzi di informazione di massa statali l'adesso già nuovo direttore dello FSB Bortnikov riferì dei risultati del lavoro dell'ente: molto di interessante è stato raccontato sulle spie e sugli hacker georgiani, che per 280 mila volte hanno attaccato il sito del presidente.

7 agosto – esplosione sulla spiaggia della borgata Loo del quartiere Lazarevskij della città di Soči – due morti, decine di feriti. 6 novembre – una terrorista kamikaze ha fatto esplodere un pulmino a Vladikavkaz – sono morte 12 persone.

Nello stesso mese per l'estorsione di 1 milione di rubli a Piter [10] sono stati arrestati quattro agenti dell'UFSB [11].

A Nižnij Novgorod [12] è stato arrestato il capo della sezione investigativa dell'UFSB Oleg Efremov. Secondo gli inquirenti, insieme all'ex capo della sezione investigativa Obuchov spacciava eroina sequestrata durante le perquisizioni. Ben presto Efremov è stato ucciso in cella di isolamento da secondini e sbirri condannati (per i dettagli si veda il n. 119 della “Novaja gazeta” del 25.11.2010).

2009: dopo l'arresto a Mosca è scomparso senza lasciare traccia il capo della sezione per la lotta al terrorismo e all'estremismo dell'UFSB di Volgograd [13], il colonnello Pëtr Samarskij. Secondo la versione ufficiale, il colonnello è fuggito. Tuttavia i familiari non escludono che Samarskij sia stato ucciso da colleghi cekisti (per i dettagli si veda il n. 47 della “Novaja gazeta” del 05.05.2010).

Si è dato alla fuga il capo dell'UFSKN [14] di San Pietroburgo e della regione di Leningrado [15], il generale Aleksandr Karmackij (ex capo del SÈK [16] dell'UFSB, nel 2003 insignito del titolo di agente onorario del controspionaggio). E' stato incriminato ai sensi dell'art. 188 c. 4 del Codice Penale della Federazione Russa (contrabbando in quantità particolarmente grandi in associazione con altre persone).

Al collegio dello FSB Bortnikov fece rapporto con orgoglio sul fatto che in conseguenza di misure antiterroristiche sul territorio della regione del Caucaso del Nord erano stati neutralizzati 67 banditi e arrestati 233. Due mesi dopo capitò un atto terroristico a Nazran' [17] – 25 persone morirono e 136 rimasero ferite. E il 27 novembre – l'atto terroristico di turno al “Nevskij Èkspress”. Morirono 28 persone, ne rimasero ferite 90. Il 13 aprile 2010 Bortnikov comunicò che erano stati eliminati 26 membri del gruppo terroristico che aveva organizzato l'esplosione al “Nevskij Èkspress” e che 14 erano stati arrestati. I dettagli non vengono comunicati.

2010

Il 28 gennaio il presidente Medvedev ha visitato la Lubjanka. Alla fine dell'incontro ha dichiarato che nel 2009 lo FSB ha reso inoffensivi 500 militanti e ha prevenuto 80 atti terroristici. Ai cekisti è stato promesso un ulteriore aumento dei finanziamenti.

Il 29 marzo si sono verificate esplosioni nel metrò di Mosca alle stazioni “Lubjanka” e “Park kul'tury” [18]. Sono morte 40 persone, circa cento sono rimaste ferite. E tutto è andato di nuovo per la strada già battuta: invece di una dettagliata analisi e di conclusioni, rapporti sui terroristi “fatti fuori”;

Il 13 maggio il direttore dello FSB Bortnikov ha riferito al presidente che “sono stati eliminati tutti i membri del gruppo di banditi che hanno a che fare con l'esplosione nel metrò di Mosca” (nessun dettaglio viene comunicato);

Il 2 giugno all'incontro con il presidente Bortnikov ha comunicato che già un anno è stato arrestato un uomo che aveva programmato 12 atti terroristici. Ne consegue che ha taciuto per un anno intero e prima dell'incontro di Bortnikov con il presidente ha inaspettatamente cantato (il cognome del terrorista non viene comunicato).

Il 9 settembre di nuovo uno shock: al mercato di Vladikavkaz [19] viene compiuto un atto terroristico – sono morte 18 persone e ne sono rimaste ferite oltre 160.

Il 13 ottobre Bortnikov ha dichiarato che nel corso di una ricerca è stato messo in luce un gruppo terroristico di sabotaggio che aveva programmato un atto terroristico. I dettagli e le identità dei terroristi, come sempre, non vengono comunicati.

Merita rammentare in questo senso che l'inchiesta per un procedimento penale è un processo lungo e meticoloso e tanto più i procedimenti penali sugli atti terroristici, dove figurano centinaia di persone. Alla base di un inchiesta c'è sempre un meticoloso lavoro operativo: lavoro di agenzia, interrogatori di vicini, colleghi di lavoro e testimoni casuali, sbobinatura di conversazioni telefoniche, contabilità… Peraltro il 70% delle informazioni ottenute, di regola, si rivela non pertinente al caso. Come calcolano i terroristi in un tempo così breve? O li fanno secchi tutti senza scelta?

In generale, come si possono indagare casi simili, anche solo allo scopo di prevenire le successive esplosioni e prese di ostaggi, se tutti i sospetti vengono eliminati sul posto e chiamati colpevoli senza alcun processo?

Chi controlla lo FSB?

Nei paesi europei i servizi segreti si trovano sotto controllo sociale e parlamentare – se succede qualcosa, immediatamente si crea una commissione parlamentare che esamina i fallimenti e perfino le piccole lacune dei servizi segreti. Da noi invece è del tutto incomprensibile che li controlli e chi abbia responsabilità personali.

In particolare seguire attentamente l'attività dello FSB rientra nei compiti del Comitato per la sicurezza della Duma. Su soli venticinque membri del comitato gli stessi cekisti sono 5 (di ex agenti, com'è noto, non ce sono), gli uomini del ministero degli Interni sono 12, quelli del ministero della Difesa sono 3, c'è 1 procuratore, 1 ataman [20] cosacco e tre civili.

Fanno particolare tenerezza alcuni membri del comitato che sono membri dello LDPR [21]: l'ex agente del KGB, guardia del corpo di Berezovskij [22] e figura implicata nel procedimento penale britannico per l'uccisione di Litvinenko Andrej Lugovoj o il proprietario di una compagnia edile e di una catena di ristoranti e saune a Soči [23] Evgenij Tepljakov (secondo I mezzi di informazione di massa di Soči, l'autorevole uomo d'affari prima di essere eletto portava il cognome Bagišvili [24]) o Sergej Abel'cev, il cui assistente Valerij Belozer è stato condannato per l'estorsione di 300 mila dollari alla ÈPIN-BANK [25]. Durante la perquisizione da Belozer fu trovato un modulo ufficiale dello FSB con la firma dell'allora capo dello SÈB [26] dello FSB Bortnikov (da Lefortovo [27] Belozer scrisse una lettera al procuratore generale Čajka dicendo che avrebbe estorto denaro su indicazione di Abel'cev).

Come lavorano tutte queste persone? Per esempio, valutando la scandalosa legge sull'ampliamento dei poteri dello FSB solo il deputato Gudkov ha cercato di obiettare (fra l'altro è un ex agente dello FSB). Ed ecco che il signor Lugovoj ha subito dichiarato: “Meglio dare un giro di vite da qualche parte e poi allentare che osservare tranquillamente le esplosioni e tutto ciò che accade nel Caucaso del Nord”.

Non sarebbe meglio che un eletto del popolo presentasse un'interrogazione parlamentare e chiarisse quanti cekisti e agenti del ministero degli Interni sono ricercati a livello federale per i crimini compiuti? Allora diventerebbe chiaro dove bisogna dare i giri di vite.

Guardiamo l'organico della commissione della Duma di Stato per l'esame delle spese del bilancio federale per la difesa e la sicurezza statale: ex militari – 9, cekisti – 3, poliziotti – 5, procuratori – 1, cosmonauti – 3, guardie di frontiera – 1, civili – 11 (di cui 7 membri di “Russia Unita” [28]). Avete mai sentito dire che i membri di questa commissione abbiano rifiutato dei finanziamenti allo FSB?

Nel Comitato per la Difesa e la Sicurezza del Consiglio della Federazione la situazione non è migliore: ex militari – 4, cekisti – 2, poliziotti – 3 e civili – 3. Cosicché non c'è nessuno per fare domande scomode al signor Bortnikov. Beh, è difficile che il membro del comitato ed “eroe” del salvataggio del sottomarino atomico “Kursk”, l'ex ammiraglio Popov, che ha raccontato favole sul sottomarino straniero e la “terza forza” che avrebbero affondato il nostro portamissili, sorvegli l'attività dello FSB…

C'è ancora il Consiglio Sociale presso lo FSB, ma neanche questo, composto prevalentemente da ex uomini delle strutture armate e dal parroco della chiesa della Lubjanka padre Aleksandr, è stato creato per un serio controllo sul servizio segreto. Già alla prima seduta del consiglio nel 2007 l'allora direttore dello FSB Patrušev formulò sette compiti. Uno dei primi: “…Contrapposizione ai tentativi di falsificazione della storia della Patria, degli organi di sicurezza e dei loro agenti”. E solo al numero 7 (ultimo compito): “Svolgimento di controllo sociale sull'attività degli organi di sicurezza in ciò che riguarda il rispetto da parte degli organi di sicurezza dei diritti e delle libertà costituzionali dei cittadini della Federazione Russa”.

Non c'è da stupirsi che alla vigilia dell'approvazione della legge sull'ampliamento dei poteri dello FSB questo consiglio abbia espresso la propria piena approvazione per le iniziative dei cekisti. Cito il sito ufficiale: “Nel corso della seduta è stata ascoltata l'informativa sui disegni di legge federale elaborati dallo FSB russo. E' stata presa la decisione di appoggiare i detti disegni di legge…”

La spesa di denaro statale in Russia viene seguita da un organo speciale – la Corte dei Conti. Le strutture armate e i servizi segreti rientrano nella sfera di responsabilità dell'auditor Aleksandr Ždan'kov – ex capo del servizio di controllo dello FSB, generale di divisione, che nel 2009 fu eletto presidente del Consiglio dei Veterani dello FSB. E' interessante osservare come il principale veterano dello FSB Ždan'kov conduce le revisioni del proprio ente.

Dopo il servizio

Dopo il congedo per molti agenti dello FSB la vita interessante non finisce. In lunghi anni di servizio questi hanno acquisito i legami necessari e hanno accumulato abbastanza materiale di valore. I generali vanno al potere, fanno i deputati o si impiegano come consulenti in grandi compagnie statali. I colonnelli e i maggiori si impiegano nei servizi di sicurezza delle banche commerciali o nei consigli di sicurezza di governatori e sindaci.

Ma i capitani, i tenenti e i sottufficiali non servono a nessuno. Lasciato il servizio, alcuni di essi si uniscono in branchi, fondano numerosi comitati per la lotta alla corruzione e fondi di sostegno del KGB-FSB e cominciano a “buggerare” i commercianti.

Fianco a fianco con loro lavorano centinaia di truffatori tipo Ališer Trifonov (Nazmiev), che si presentava come generale dello FSB, del GRU [29] e dello SVR (si vedano i dettagli nella “Novaja gazeta”. 7, 17, 22 del 2008 ). Peraltro per le loro macchinazioni i buggeratori assumono gli stessi cekisti, sbirri, militari, deputati, operatori culturali, attori affermati e nonni nutriti. Per esempio, nell'ufficio del “generale” Trifonov nel posto più in vista era appesa una fotografia in cui questi siede circondato da agenti dello FSB, dello SVR e del ministero della Difesa. Quante fondazioni e quanti commercianti hanno sofferto per colpa loro – ecco cosa si avrebbe voglia di chiarire…

Sergej Kanev
reporter di cronaca nera, sbult@mail.ru

08.11.2010, “Novaja gazeta”, http://www.novayagazeta.ru/data/2010/124/23.html (traduzione e note di Matteo Mazzoni)

[1] Membri della ČK (Črezvyčajnaja Komissija po bor'be s kontrrevoljucej i sabotažem, “Commissione Straordinaria per la lotta alla controrivoluzione e al sabotaggio – nello spelling russo Čè-Ka), la prima polizia politica russa, per estensione “agenti segreti”.

[2] Služba Vnešnej Razvedki (Servizio di Intelligence Esterno).

[3] Stazione della zona centro-settentrionale di Mosca.

[4] Federal'naja Služba Ochrany (Servizio di Vigilanza Federale), il servizio di vigilanza sulle alte cariche dello stato.

[5] 1,15 miliardi di euro.

[6] Città del Daghestan sulla costa del Mar Caspio.

[7] Oltre 288.000 euro.

[8] Oltre 173.000 euro.

[9] Oltre 150.000 euro.

[10] Nome colloquiale di San Pietroburgo.

[11] Upravlenie Federal'noj Služby Bezopasnosti (Direzione del Servizio Federale di Sicurezza), in pratica la sede locale dello FSB.

[12] Città della Russia centrale, la Gor'kij del periodo sovietico.

[13] Città della Russia meridionale, l'ex Stalingrado.

[14] Upravlenie Federal'noj Služby po Kontrolju za oborotom Narkotikov (Direzione del Servizio Federale per il Controllo sul traffico di Droga).

[15] Così si chiama ancora ufficialmente la regione di San Pietroburgo.

[16] Social'nyj i Èkonomičeskij Komitet (Comitato Sociale ed Economico).

[17] Ex capitale della repubblica autonoma di Inguscezia.

[18] Stazioni nel centro di Mosca.

[19] Capitale della repubblica autonoma dell'Ossezia del Nord.

[20] Comandante.

[21] Liberal'no-Demokratičeskaja Partija Rossii (Partito Liberal-Democratico di Russia), ad onta del nome partito nazionalista e populista.

[22] Boris Abramovič Berezovskij, faccendiere russo che vive in Gran Bretagna come rifugiato politico.

[23] Città sul Mar Nero.

[24] Cognome georgiano.

[25] Banca di investimenti (ÈPIn sta per Ètalon Pravil'nych INvesticij, “Standard di Buoni Investimenti”.

[26] Služba Èkonomičeskoj Bezopasnosti (Servizio di Sicurezza Economica).

[27] Carcere moscovita di tristissima fama.

[28] Il “partito del potere”.

[29] Glavnoe Razvedyvatel'noe Upravlenie (Direzione Centrale dell'Intelligence).

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